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Coronavirus

Domani incontro con il Governo

Dpcm, studio Confcommercio: danni gravissimi per le aziende con il calo dei consumi

Il presidente Sangalli: 17,5 miliardi tra consumi e Pil, riduzione complessiva dei consumi nel 2020 ad oltre 133 miliardi di euro rispetto al 2019

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Le restrizioni del nuovo provvedimento del Governo rischiano di causare un'ulteriore perdita di consumi e di Pil di circa 17,5 miliardi di euro nel quarto trimestre dell'anno, concentrata negli ambiti della ristorazione e del turismo, della convivialità e della ricreazione in generale, dei trasporti e della cura della persona, portando a una riduzione complessiva dei consumi nel 2020 ad oltre 133 miliardi di euro rispetto al 2019 (-12,2% in termini reali).

La caduta della spesa presso gli alberghi supererebbe il 55% e quella presso la ristorazione si avvicinerebbe al 50%. Lo afferma Confcommercio in una nota sugli effetti del nuovo Dpcm.

Uno scenario drammatico - prosegue la nota - nel quale questa seconda fase di lockdown 'parziali' produrrà inevitabilmente ulteriori, gravissimi danni con il rischio di una caduta del Pil per l'anno in corso ben superiore al 10%, la cessazione dell'attività di decine di migliaia di imprese e la cancellazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Dunque, per il nostro Paese, che registra già segnali di crescente tensione sociale, si conferma l'insostenibilità economica e sociale delle nuove restrizioni all'esercizio di tante attività (soprattutto nei settori della ristorazione, della cultura e dell'intrattenimento) che, peraltro, hanno già adottato tutti i necessari e concordati protocolli di sicurezza e in cui non sembrerebbero manifestarsi particolari criticità.

Il presidente Sangalli incontrerà il premier Conte
''Domani (martedì, ndr) incontreremo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Gli chiederemo in primo luogo un impegno preciso, in tempi certi, per gli indennizzi alle imprese penalizzate dalle chiusure. E poi un piano generale più ampio per affrontare l'emergenza Covid e uscire dall'incertezza della navigazione a vista'', afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

Secondo Sangalli, ''è necessario affrontare l'emergenza sanitaria, ma la risposta non può essere solo 'più chiusure' perché così si finisce per chiudere il Paese''.
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