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Coronavirus

"Aumenta l'età media dei contagiati"

Brusaferro: "Alcune regioni sono oltre la soglia critica dei ricoveri"

"Per quando riguarda i ricoveri con sintomi non si sono ancora raggiunti i picchi, ma è un numero che sta crescendo"

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"Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione e lo stesso vale per le terapie intensive". Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, in audizione davanti alla commissione Affari sociali della Camera.Rispetto all'occupazione dei posti letto, "alcune regioni hanno superato il cut-off (i valori soglia definiti dal Ministero della Salute, ndr.), altre no ma sono vicine". Se abbiamo "oltre il 40% di occupazione dei letti di area medica per patologie Covid vuol dire che dobbiamo riprogrammare le attività sanitarie dilazionabili per altre patologie, così da trovare posto e dare priorità ai pazienti con Sars-cov-2".

"Dopo aver avuto una fase di transizione, ci troviamo in una fase che tecnicamente definiamo di escalation e quindi in parte dobbiamo usare misure di contenimento e in parte misure di mitigazione", ha spiegat oil presidente dell'Istituto superiore di sanità. "Adifferenza della prima ondata, il virus circola in tutte le regioni" anche se "abbiamo situazioni con circolazione contenuta e altre con valori particolarmente elevati". Uno dei dati importanti è la percentuale della positività al tampone: "quando supera il 4% è un indicatore di una forte circolazione, e in tutte le regioni del nostro Paese c'è questa caratteristica".

Cresce il numero dei ricoverati con sintomi
"Per quando riguarda i ricoveri con sintomi non si sono ancora raggiunti i picchi, ma è un numero che sta crescendo. E questo è un elemento di grande attenzione, perché noi sappiamo che intercorre del tempo dal momento in cui si contrae l'infezione al momento in cui si manifestano dei sintomi e a quello in cui, per affrontare alcuni sintomi, si necessita del ricovero o del ricovero in terapia intensiva", ha detto ancora Brusaferro in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera sul Rapporto dell'Iss e del ministero della Salute 'Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale' e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi.  "Un altro elemento importante è capire come va quella che noi chiamiamo 'resilienza'- ha proseguito - cioè la capacità, una volta che la persona ha contratto l'infezione o ha sviluppato dei sintomi, di dare una risposta a questo tipo di problematica. Il primo è l'isolamento domiciliare e i numeri, in questo ultimo periodo- ha concluso- sono cresciuti molto significativamente rispetto alla fase di marzo".

Aumenta l'età media dei contagiati
 "L'età media delle persone che contraggono l'infezione, ad inizio epidemia ha sfiorato anche i 70 anni, poi durante ferragosto si è arrivati a valori inferiori, durante i mesi di settembre ed ottobre si è stabilizzato intorno ai 40 anni, e lentamente sta crescendo. Oggi un numero crescente di persone anziane contrae l'infezione, ultra settantenni",  ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.

Alternanza tra stretta misure e alleggerimento
"Auspichiamo che gli interventi a livello nazionale e regionale permettano di piegare la curva e tornare in una fase controllata della circolazione del virus, ma andiamo incontro a una fase invernale in cui l'infezione ci accompagnerà", ha dichiarato il presidente dell'Istituto superiore di sanità. Per Brusaferro dobbiamo quindi "pensare di lavorare in maniera transitoria: avremo fasi con una crescita più spiccata che richiederanno un'escalation delle misure di mitigazione e contenimento, e poi, nel momento in cui i dati mostrano una diffusione rallentata e contenuta, quelle misure vengono rilassate. Ma non vorrà dire 'liberi tutti', perché dobbiamo affrontare i prossimi mesi con questa circolazione, quindi i livelli di cautela di base dobbiamo mantenerli". 
 
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