In 58 per 600 dosi
Covid-19: in Lombardia ancora caos vaccinazioni, a Cremona non si presenta quasi nessuno
Praticamente nessuno in Fiera anche stamattina a causa del mancato invio degli sms da parte di Aria Lombardia, la società della Regione che gestisce le prenotazioni, duramente criticata anche dall'assessore al Welfare, Letizia Moratti. Sileri: "Non è possibile che la piattaforma in Lombardia non funzioni". Asst Cremona sta procedendo direttamente alle convocazioni
Continuano i disagi a Cremona dopo che anche stamattina non si è presentato praticamente nessuno in Fiera per la vaccinazione anti covid (solo 58 persone su circa 600 dosi disponibili) a causa del mancato invio degli sms da parte di Aria Lombardia, la società della Regione che gestisce le prenotazioni, duramente criticata anche dalla vice presidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti: "L'inadeguatezza di @AriaLombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per #vaccinare. E' inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30 mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza" ha scritto ieri su Twitter, complimentandosi poi con le Asst, "brave a recuperare i buchi nelle agende dovuti al disservizio sulle prenotazioni".
Quindi, anche oggi medici e infermieri schierati nel padiglione allestito a Cremona Fiere e fuori quasi deserto, con la stessa motivazione: un problema al sistema di avviso agli utenti che si erano prenotati sulla piattaforma e zero convocazioni.
Grazie alle convocazioni fatte direttamente dall'Atts Cremona, alle 12 sono state eseguite 133 vaccinazioni e, nel pomeriggio, se ne stanno aggiungendo altre. "E' del tutto inaccettabile questo malfunzionamento dovuto ad Aria Lombardia, così si rallenta la campagna vaccinale proprio nel momento in cui invece bisognerebbe accelerare", ha detto Claudia Balotta, uno dei medici volontari che si occupa in Fiera dell'anamnesi dei vaccinandi con l'ex sindaco.
A differenza di ieri, però, quando l'Azienda socio sanitaria territoriale aveva invitato attraverso messaggi whatsapp la popolazione over 80 e il personale scolastico a recarsi a fare la vaccinazione, oggi il messaggio è opposto: nessuno deve raggiungere la Fiera senza prenotazione. Asst sta gestendo in prima persona le chiamate, sulla base dei nominativi di chi aveva aderito alla campagna, tutte persone (sempre solo ultra 80enni e personale scolastico) che avrebbero dovuto essere raggiunte dall'sms della centrale regionale di prenotazione con data, ora e luogo della vaccinazione.
La speranza è quella di raggiungere comunque il risultato di ieri, quando alla fine, nonostante il disguido, sono state vaccinate 1.100 persone, mai così tante in precedenza.
"Apprezzabile la sincerità e se lo dice l'Assessore competente significa che tutte le critiche che abbiamo fatto in questi giorni sono strafondate e non mosse da ideologia, come ai devoti fa comodo pensare. Ma qualcuno spieghi per favore all'Assessore che lei è il capo e ha non il diritto, ma il dovere di intervenire e porre rimedi. È lì per questo e lo faccia immediatamente!", è il commento del sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, su Facebook.
Interviene sulla questione il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "Non è possibile che una piattaforma dedicata alla vaccinazione non abbia funzionato considerato che ci sono mesi di lavoro dietro" ha detto, ospite al Caffè della domenica, su Radio 24. "Non è possibile avere 21 sistemi sanitari regionali che vanno in ordine sparso, come è possibile che non si possa arrivare ad avere una piattaforma unica in tempi rapidissimi?" ha aggiunto Sileri, sottolineando che in settimana si sentirà con Guido Bertolaso e Letizia Moratti.
Gelmini: "Cambio di passo, ora recupereremo i ritardi"
"Le Regioni hanno agito sulla base di un piano nazionale vecchio e inadeguato e, nella prima fase della campagna, hanno vaccinato in mezzo a una crisi di governo che si è risolta a metà febbraio. Hanno fatto degli errori, ma hanno anche chiesto al nuovo governo le regole. Le abbiamo decise e condivise: confido che ora recupereremo il gap. E il governo andrà in soccorso dove necessario". Così la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, sul Corriere della sera interviene sul tema della campagna vaccinale. "Certo che serve un cambio di passo, anche le Regioni lo auspicano e sono pronte a farlo - osserva - appena insediato il nuovo commissario è stato varato, in accordo con le Regioni, il nuovo piano vaccinale per uniformare la campagna in tutto il Paese. Non serve centralizzare ma organizzare: occorre un grande sforzo corale e lo stiamo realizzando senza scavalcare le Regioni, ma aiutandole".
"Circa 2 milioni di ultraottantenni (la metà della platea complessiva) hanno ricevuto almeno una dose - rileva - si poteva fare meglio, ma la confusione iniziale è eredità del recente passato e del fatto che, nella prima fase, il vaccino AstraZeneca era riservato fino ai 55 anni. Vaccinare gli anziani e i fragili è una priorità assoluta, ma è più semplice vaccinare gli operatori sanitari e le persone ricoverate nelle Rsa che un anziano di 80 anni".
"Siamo ai limiti: il secondo trimestre è cruciale - dice a proposito del coordinamento europeo e della eventualità di fare da soli come ha affermato Draghi - non tollereremo i ritardi accumulati nel primo trimestre. Se non ci saranno problemi con le forniture, raggiungeremo l'obiettivo che ci siamo dati per la fine dell'estate. Ho fiducia nelle agenzie di vigilanza sui farmaci; mi vaccinerò con AstraZeneca quando sarà il mio turno".