Il punto sull'epidemia nella regione
Coronavirus, Lombardia: da ieri 402 nuovi positivi, 752 guariti e 21 morti
Con 19.389 tamponi eseguiti in un giorno, il rapporto con i nuovi positivi è al 2,1%
Ecco l'aggiornamento sulla situazione coronavirus in Lombardia nel consueto bollettino della Regione.
I nuovi casi positivi sono 402 in 24 ore (2,1% rapporto con tamponi giornalieri) e i deceduti sono 21 in più.
Gli attualmente positivi sono 471 in meno rispetto a ieri (19.583), mentre i guariti e dimessi 572 in più per un totale di 53.853 dall'inizio dell'epidemia.
Si sono poi liberati altri cinque posti in terapia intensiva (120 quelli occupati) e i ricoverati sono 6 in più, ovvero 2.960.
I tamponi di giornata toccano quota 19.389 per un totale di 800.276.
Sono 99 i nuovi positivi a Milano e provincia di cui 52 a Milano città. Con un numero molto elevato di tamponi, numeri più alti dei giorni scorsi anche a Bergamo,+73 e a Brescia, +89. Tra le altre provincie +28 a Varese, + 22 a Pavia, + 18 a Como, + 13 a Mantova, +11 a Cremona, + 10 a Sondrio e Lodi, + 8 a Monza e +4 a Lecco.
Gallera: dall'11 maggio 9.000 sintomatici segnalati da territorio
"Il rafforzamento della rete dei laboratori regionali, fino a una capacità quotidiana di 22.000 unità, consente la processazione in tempi molto più rapidi dei tamponi effettuati ai cittadini indicati da medici di base alle Ats nell'ambito del piano di sorveglianza capillare avviato l'11 maggio scorso. La quota giornaliera dei tamponi effettivamente processati dipende invece dalle segnalazioni provenienti dal territorio e dalle richieste degli ospedali". Lo ha scritto in una nota l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
"Il sistema di sorveglianza sul territorio - prosegue Gallera - ha finora generato da parte dei Medici di Medicina Generale 9.178 segnalazioni (complessivi al 3 giugno) di cittadini con sintomatologia simil influenzale oppure con una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi rilevata sui luoghi di lavoro. Nella prima settimana (11/17 maggio) le segnalazioni sono state 2.772, nel corso della seconda (dal 18 al 24 maggio) 3.160 e nella terza (25/31 maggio) 2.545".
"Tutte queste richieste - prosegue - sono state prese in carico dalle Ats di riferimento; nell'80% dei casi è stato già eseguito il tampone e per gli altri, più recenti, è stato prenotato. Gli esiti di tamponi effettuati hanno riscontrato una positività del 9%"."A queste segnalazioni territoriali si aggiunge la richiesta di processazione dei tamponi - continua l'assessore - effettuati negli ospedali a fronte delle chiamate di emergenza, in calo costante per gli eventi respiratori, oppure per i cittadini in fase di ricovero".
Le strutture sanitarie regionali stanno altresì rafforzando la presa in carico e la processazione attraverso il test sierologico delle segnalazioni avvenute prima dell'11 maggio per i cittadini (e relativi contatti) che avevano una sintomatologia 'simil covid'.
"L'oscillazione giornaliera del numero dei tamponi processati, con un picco minimo nella giornata di ieri, dipende del calo delle richieste nel corso del weekend precedente collegato alla festività del 2 giugno, nel contesto di un progressivo calo degli accessi negli ospedali e di riduzione della diffusione della pandemia".
Commissione Covid Lombardia: si è dimessa Patrizia Baffi
Patrizia Baffi si è dimessa dalla presidenza della Commissione di inchiesta sul Coronavirus di Regione Lombardia. Si apprende dal Pirellone. La consigliera di Italia Viva era stata eletta alla presidenza della commissione tra le polemiche, sostenuta solo dai voti della maggioranza in Consiglio regionale. La consigliera avrebbe "preso atto" delle dimissioni dei consiglieri del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle che hanno lasciato la commissione, decidendo di farsi da parte con una lettera al presidente Fermi. Sono in dirittura di arrivo anche le dimissioni del consigliere delegato Strada. Resta in carica per ragioni tecniche il vicepresidente Piazza al quale spetta il compito di "sconvocare" la riunione convocata per la prossima settimana.
Baffi ha spiegato di aver voluto lasciare perché crede "fermamente nell'importanza della Commissione d'inchiesta, che avrà il compito di fare chiarezza sull'emergenza sanitaria che ha tanto segnato la nostra regione e le nostre vite e che dovrà anche portare all'avvio di un percorso di revisione della riforma sanitaria regionale, per sanare le carenze del sistema e superare le debolezze che sono emerse in questi mesi".
"Per il buon esito dei lavori della Commissione d'inchiesta - ha concluso Baffi - ritengo fondamentale la partecipazione e il contributo diretto di tutti i rappresentanti delle minoranze, senza i quali non ha nemmeno senso avviare e far partire la Commissione".