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ITALIA

Fondi statali ai comuni per l'emergenza alimentare

Coronavirus, De Magistris: "Sostegno ai sindaci o crolla la tenuta democratica del Paese"

"Senza i sindaci il Paese non tiene" dice il sindaco di Napoli, mentre il primo cittadino di Reggio Calabria evidenzia come l'emergenza non faccia distinzione e da Fiano Romano giunge la proposta di eliminare le indennità a sindaci e politici per fare cassa

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No a una "nuova costituente", come ha chiesto il sindaco di Milano Beppe Sala, "ma resti la nostra costituzione, attuata fino in fondo". La pensa così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto su RaiNews24. "Io sono per attuare la costituzione nella direzione dei beni comuni - sottolinea l'ex Pm -, se fosse successo prima non avremmo visto la nostra sanità pubblica smantellata". Il primo cittadino chiede anche maggiore autonomia per i sindaci e più attenzione del governo agli enti locali. "Fino ad ora - osserva - noi sindaci siamo stati abbandonati. Il primo segnale è arrivato sabato da Giuseppe Conte. E' una goccia, ma importante. Senza i sindaci il Paese non tiene, crollano i servizi e la tenuta democratica del Paese di fronte a una epidemia che non è più solo sanitaria ma sociale ed economica".

A Napoli un fondo di solidarietà
"Nulla è sufficiente, ma io do un giudizio positivo ai fondi del Governo. Noi, grazie al fondo comunale di solidarietà 'cuore di Napoli', composto da sole risorse cittadine, puntiamo ad avere un salvadanaio 10 milioni per arrivare nelle case dei napoletani privi di reddito". Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in diretta a Rainews24. Quindi ai 7 milioni e 300mila euro che il Governo ha stanziato per la città partenopea, l'amministrazione comunale aggiungerà proprie risorse. "Ma non bisogna dimenticare che a Napoli non ci sono solo i cassaintegrati o le partite Iva, - continua de Magistris - qui c'è anche un'economia del quotidiano, dell'arrangiarsi, un'economia anche del sommerso che deve avere il diritto di mettere il piatto a tavola". "Al momento la rete formata da amministrazione, privato sociale, reti di solidarietà laiche e religiose sta tenendo. Non ci sono disordini, ci sono segnali che attenzioniamo, ma non c'è ancora un tema di ordine pubblico". Infine l'ex magistrato spera che i fondi stanziati dal Governo arrivino "non oltre questa settimana".

Reggio Calabria, l'emergenza non fa distinzioni
"Sarà di oltre 4,5 milioni di euro il fondo che il Governo ha riservato ai Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria per il fabbisogno delle persone che, in questo periodo di particolare emergenza, vivono una situazione di difficoltà economica. Ovvero, quasi il 30% della somma complessiva riservata alla nostra regione". E' quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. "Di questi al Comune di Reggio Calabria andranno circa 1,4 milioni che consentiranno, alle persone indigenti, di acquistare generi alimentari e di prima necessità. In queste ore, dunque, il settore dei Servizi sociali sta lavorando per allargare al massimo la platea degli aventi diritto ad una misura straordinaria che durerà 15 giorni. Noi abbiamo contezza della mappa del bisogno, ovvero delle situazioni che normalmente rientrano nei servizi di assistenza, ma dobbiamo e vogliamo fare qualcosa in più. Ci sono reggini, infatti, entrati in stato di necessità a causa dell'emergenza coronavirus perdendo, di fatto, il lavoro. Loro, ovviamente, devono avere accesso alle somme disponibili". "Allo stesso modo - ha aggiunto il sindaco - vi devono poter contare anche quei lavoratori che, fino ad oggi, hanno svolto le loro mansioni senza un regolare contratto e, quindi, non sono percettori di ammortizzatori sociali. Ecco, questi interventi devono comprendere pure gli irregolari perché l'emergenza non fa distinzioni e vale per tutti".

Cosenza, sburocratizzare la macchina pubblica
"Se vogliamo riprendere il cammino abbiamo bisogno di proposte serie e di provvedimenti concreti e immediati. Subito i sussidi, ma poi sarà necessario un grande piano di investimenti pubblici e privati. Solo con i sussidi, dopo qualche mese, lo Stato non avrebbe più neanche le risorse per pagare i servizi essenziali, gli stipendi degli enti pubblici e le pensioni. Se non si lavora non si produce, se non si produce non si pagano tasse che servono per mandare avanti il Paese". Lo scrive su Facebook il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. "Ci vuole quindi "il lavoro" - spiega - e una politica che stimoli molto chi vuole fare attività d'impresa. Ci vogliono le risorse finanziarie ma ancora di più una effettiva sburocratizzazione della macchina pubblica, in modo che possa essere possibile una ricaduta positiva e immediata degli investimenti".

Fiano Romano, via l'indennità a tutti i politici
Trattenere la mensilità di aprile di tutti i politici, dai sindaci ai presidenti di Regione, passando per deputati, senatori, e amministratori delegati delle società pubbliche o controllate dallo Stato. E' la richiesta rivolta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Ottorino Ferilli, sindaco di Fiano Romano, Comune alle porte di Roma che ha inviato stamani una lettera al premier. "Lei sa benissimo che anticipare la liquidità del Fondo di Solidarietà ai Comuni è un atto quasi dovuto, non una regalia - ha scritto Ferilli - e che l'integrazione al fondo tapperà qualche buca più profonda, ma non aiuterà le famiglie delle nostre comunità. Lei ha più volte detto 'Lo Stato cè". Io ci credo, e vorrei ci credessero anche i miei cittadini". Quindi, secondo Ferilli, "il sacrificio, adesso, si deve chiedere alla politica tutta, senza distinzioni i nostri cittadini hanno bisogno di fiducia, di rispetto. Essi hanno, adesso, necessità di vedere una politica credibile, autorevole, proba. Per questo - si legge nella lettera - le chiedo: ad aprile trattenga le indennità di tutti i politici, lo faccia a partire anche da sindaci, assessori, consiglieri, presidenti di regione, senatori, deputati e amministratori delegati di aziende pubbliche".
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