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Coronavirus

19.414 test sierologici nel Lazio, anticorpi presenti nel 2,17%

Coronavirus, Zingaretti: "Il vaccino italiano è bene comune e passerà per lo Spallanzani"

La conferenza stampa del presidente della Regione Lazio per commentare i test sierologici effettuati su un campione di persone del territorio regionale è stata anche l'occasione per ringraziare lo Spallanzani e il ministero della Ricerca per il grande lavoro svolto e per rilanciare la necessità di avere un vaccino frutto della ricerca italiana

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"Il vaccino dovrà essere bene comune e sarà molto importante che il governo si muova su questo: la produzione industriale del vaccino dovrà essere fatta dal sistema industriale italiano e prodotto in Italia. Per questo ringrazio lo Spallanzani, il ministro dell'Università e della ricerca. Il programma e la sperimentazione del vaccino sull'uomo, di questo progetto pubblico al quale partecipa la Regione Lazio, sta andando avanti. Inizieranno le prime verifiche sulle persone nel mese di giugno". A dirlo è il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della conferenza stampa nella quale sono stati illustrati  i dati relativi ai test sierologici effettuati nel Lazio.

I test sierologici
"Ad oggi nel Lazio abbiamo eseguito 19.414 test sierologici. Di questi, la presenza di anticorpi IgG è stata riscontrata in 422 persone, pari al 2,17%. Queste 422 persone sono state sottoposte a tampone e soltanto 9 sono risultati positivi". Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, nel corso di una conferenza stampa all'Istituto Spallanzani di Roma, alla presenza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Il 2,17% era l'incidenza che ci attendevamo - ha spiegato D'Amato -. Ora andiamo avanti fino ad arrivare ai 300mila test sierologici che riguardano tutte le forze dell'ordine e tutto il personale sanitario pubblico e privato. Andremo avanti nell'ottica delle tre 'T': testare, trattare e tracciare".

Test non equivale a immunità
"Il test sierologico non è patente di immunità, significa verificare se si è avuto un contatto con il virus e permettene il tracciamento. Il sistema ha permesso quindi l'identificazione di persone che sono positive, una cifra piccola, ma rapportata su 5 milioni di abitanti del Lazio contribuisce al sistema di tracciabilità del virus". Lo ha precisato il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito.

Zingaretti: "Bene i dati, ma attenzione altissima"
"Siamo ancora tutti concentrati nella lotta al virus. I dati positivi della curva epidemica del Lazio sono importanti, ma bisogna mantenere altissima l'attenzione, sia sulle regole sociali sia sulle scelte sanitarie, per essere sempre pronti al rischio possibile di un aumento della curva epidemiologica". Lo ha detto il presidente Zingaretti. "Grazie ai cittadini del Lazio perché i risultati che stiamo ottenendo sono frutto di scelte di politica sanitaria e anche di comportamenti responsabili dei cittadini che ora si deve continuare ad avere perché è la fase più difficile". 

Nuovi cluster pericolosi
"Dai dati che l'assessore fornisce tutti i giorni, emerge che i nuovi cluster pericolosi sono gli ambiti di relazione dentro gli appartamenti e nei rapporti con gli amici. Avendo regolato le relazioni sociali, se incontro amico mi illudo che non sia un pericolo e abbasso le difese comportamentali, oppure in casa mi sento più rilassato ed è un errore drammatico perché una persona dentro l'appartamento può portare il Covid. E' giusto essere preoccupati per i sovraffollamenti sull'autobus, ma deve essere così dovunque".

Inserire i test nei Lea
"Chiediamo al Governo di valutare per il 2020 l'introduzione nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, dei test sierologici. Questo potrebbe essere un modo per mettere un punto alla confusione e alle speculazioni economiche".

Mascherine e distanza
"Ora continuiamo così: mascherina, lavaggio mani, igiene nei luoghi pubblici e privati e distanza di sicurezza perché se non c'è la distanza non c'è sicurezza. È un punto molto importante da tenere presente altrimenti dovremo rimettere indietro lancette orologio".

Investire in creatività
"Spero che la mascherina oltre a un presidio di sicurezza diventi una moda dell'estate. Sarebbe un bel segnale se si investisse nella creatività italiana: la mascherina deve diventare come la cravatta o la collana" anche perché "finché non c'è un vaccino dobbiamo indossarla".

Curva epidemica
Abbiamo "dati positivi sulla curva epidemica e sono importanti, ma va tenuta altissima l'attenzione sia sulle regole sociali che sulle indicazioni sanitarie. Dico grazie ai cittadini del Lazio perchéi risultati che stiamo ottenendo sono anche frutto di un comportamento responsabile dei cittadini che ora bisogna continuare ad avere. Ora inizia la fase più difficile, a ora c'è un bassissimo tasso di letalità e un'alta ospedalizzazione oltre a un bassissimo ingresso del virus nel personale sanitario. E' un patrimonio a oggi non figlio del caso ma di scelte fatte in politica sanitaria e comportamenti coerenti".

Spiagge aperte il 29
"La scelta che io ho fatto di non aprire dal 25 maggio, ma 4 giorni dopo nel Lazio gli stabilimenti balneari, ha un motivo: prepararci al meglio e quando si aprirà farlo con la massima sicurezza possibile in tempo di covid senza vaccino".

Mascherine anche con l'afa
"Faccio un appello a tutti: uscite di casa e indossate le mascherine. So che è fastidioso e fa caldo, ma non prendiamoci in giro, le dobbiamo tenere fino a che non si trova un vaccino".

Giovani, fate attenzione
"Ora che sono aperti i locali soprattutto la sera e che siamo tutti stanchi dopo 3 mesi di lockdown, anche nelle serate fra amici bisogna aver grande attenzione e lo dico soprattutto ai ragazzi e alle ragazze, pensate a voi stessi, ai vostri genitori e pensate ai vostri nonni: se si abbassa la guardia potete essere vettori di trasmissione del virus".
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