POLITICA
Decimo anniversario della morte
Cossiga. Mattarella: "Assassinio Moro spartiacque per lui e per l'Italia"
Considerare le istituzioni esistenti "fragili perchè in attesa di riforma" è una visione che "nuoce al Paese". Era il pensiero di Francesco Cossiga, ricordato dal Presidente della Repubblica parlando all'Università di Sassari
Il Capo dello Stato è arrivato all'Università di Sassari, accolto dal rettore Massimo Carpinelli. Il coro Nova Euphonia ha salutato l'arrivo del Capo dello Stato con l'inno d'Italia. Dopo una sosta alla teca con i documenti della carriera studentesca del presidente emerito sassarese Francesco Cossiga, Mattarella ha fatto ingresso nell'Aula magna con il saluto del sindaco di Sassari, Gian Vittorio Campus, e il presidente della Regione, Christian Solinas.
"Cossiga difese Stato in rispetto Carta"
"Francesco Cossiga fronteggiò l'attacco terrorista alla Repubblica e difese le istituzioni democratiche con il consenso del Parlamento, nel rispetto dello Stato di diritto e cercando di preservare, come bene indispensabile, l'unità delle forze democratiche nella lotta al terrore e all'eversione. Il ricorso a norme e strumenti nuovi restò sempre iscritto nel solco della difesa dei valori e dell'ordine costituzionale - ha detto ancora il Capo dello Stato - E il contrasto alle vulgate insurrezionaliste, così come alla inaccettabile predicazione equidistante di fautori del "né con lo Stato, né con le Br", fu da parte di Cossiga sempre netto e scevro da ipocrisie e opportunismi".
"Per Cossiga dannoso definire fragili le istituzioni"
Cossiga - ha proseguito - partiva dalla considerazione che nuocesse al Paese una visione che giudicasse le istituzioni esistenti fragili perché in attesa di riforma, richiamando al rispetto di una indeclinabile finalità: 'Le riforme istituzionali - disse nel tradizionale messaggio di fine anno nel 1987 - devono condurre all'obiettivo essenziale di promuovere la crescita della democrazia'. Un obiettivo che faceva tutt'uno con la 'nuova ed esaltante primavera della Repubblica', da lui auspicata in occasione del discorso di insediamento quale Capo dello Stato".
"Elezione a Presidente fu presidio di coesione del paese"
"Nel 1983 Francesco Cossiga che, con il suo secondo governo, aveva ripreso il dialogo con il Partito Socialista, venne eletto Presidente del Senato con una larghissima maggioranza. Alla guida di Palazzo Madama, Cossiga si fece apprezzare per solidità e imparzialità - prosegue il Capo dello Stato - Questa fu premessa all'elezione a Presidente della Repubblica, il 24 giugno 1985, che avvenne al primo scrutinio - cui posso ricordare di aver personalmente partecipato - con il consenso di oltre tre quarti dei grandi elettori, espressione di volontà unitaria nel sostenere la Presidenza della Repubblica come presidio di coesione del Paese attorno ai valori della Costituzione". Aggiungendo che "lo sviluppo non si traduce in speranza civile se non si unisce alla capacità di risolvere i due grandi problemi della nostra vita nazionale: la disoccupazione e l'arretratezza delle aree meridionali ". Parole lungimiranti di un italiano che ha servito il Paese con tutta la forza di cui è stato capace e del quale oggi, a dieci anni dalla scomparsa, onoriamo la memoria".
"Ribadì potere Colle nomina ministri"
"Il Presidente Cossiga esercitò le prerogative costituzionali con le qualità che derivavano dalla sua lunga esperienza, e anche con la puntualità di uno studioso di diritto. Ribadì, con lettera al Presidente del Consiglio incaricato Andreotti, i poteri che la Costituzione conferisce al Capo dello Stato nella nomina dei ministri e descrisse il vaglio presidenziale come non comprimibili" sottolinea Mattarella durante il suo intervento.
"Per Cossiga necessaria giustizia sociale prodotta da cittadini"
Cossiga - spiega ancora il Capo dello Stato - "nel discorso di insediamento aveva assunto la gente comune come punto di riferimento per saldare passato e futuro, auspicando una nuova solidarietà “per valori non solo personali ma soprattutto comunitari”. Per avere speranza civile - disse - “c’è bisogno di una giustizia sociale che non sia calata dall’alto ma condivisa e prodotta dai cittadini”.
"Atlantismo ed europeismo suoi punti fermi"
"L'atlantismo di Cossiga restò un punto fermo, anche nel suo tenace europeismo. La convergenza sulla politica estera tra i partiti costruttori della Costituzione era ancora di là da venire negli anni Settanta, eppure Cossiga continuò a esprimere una propensione al confronto sia verso i partiti laici e socialisti, alleati della Dc, sia rispetto all'oppositore Partito comunista" sottolinea il Presidente della Repubblica.
Mattarella rende omaggio alla tomba di Cossiga
Dopo la celebrazione di commemorazione del presente emerito Francesco Cossiga, il Capo dello Stato ha lasciato l'Ateneo di Sassari per recarsi nel cimitero cittadino per l'omaggio alla tomba del presidente sassarese. Il rettore dell'Università di Sassari Massimo Carpinelli, nel corso della celebrazione ha tenuto un discorso intitolato "Francesco Cossiga: uomo di cultura, uomo di Stato" per ricordare il Presidente emerito, che insegnò Diritto costituzionale all'Università di Sassari. La giornata di commemorazione prosegue poi in aula Magna con un convegno dedicato alla memoria di Cossiga a cui interverranno il senatore Luigi Zanda con una relazione intitolata "Molta parte della vita e del pensiero di Francesco Cossiga parla ancora all'Italia", e il professor Omar Chessa che tratterà il tema "Francesco Cossiga e il diritto costituzionale".