POLITICA
Controllo incrociato sui dati
Cottarelli e Cantone bacchettano gli enti spreconi
La lettera dei due commissari (anticorruzione e alla spending review) alle articolazioni della P.A. che non hanno fatto ricorso alla centrale unica degli acquisti, generando sprechi abnormi. Ad esempio, il Comune di Perugia ha speso 10.508.333 Euro di energia elettrica. Il Comune di Trieste 602.590 Euro di costi di telefonia mobile
Ecco quanto emerge: il Comune di Perugia ha impegnato 10.508.333 Euro per la fornitura di energia elettrica. Per la stessa voce, l'Università di Milano ne ha spesi 10 milioni, oltre a sette milioni e mezzo per il gas. Sempre per l'elettricità, l'amministrazione capitolina ha speso quasi 6 milioni, l'Università di Genova quasi 7, la Provincia di Pesaro Urbino quasi 2, il Comune di Sondrio, quello di Como, l'Università Roma Tre e la Provincia di Lecce oltre un milione. Poi, c'è il "caro telefono": 237 mila Euro per l'Azienda Ospedaliera romana San Camillo - Forlanini, 190.000 Euro per la Regione Lazio, sette milioni e mezzo per il dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno.
La Consip, gli enti e le regole per gli acquisti
Gli enti pubblici e le società controllate al 100% da organi della pubblica amministrazione sono obbligati a procedere agli acquisti secondo principi di economia e buon andamento. In poche parole, risparmiando quanto più possibile.
La Consip è la centrale acquisti dello Stato alla quale tutti gli enti possono far ricorso per le proprie commesse. La legge tollera che possano procedere autonomamente agli acquisti, solo in caso dimostrino di poterlo fare a prezzi inferiori da quelli proposti da Consip. Tutti i contratti vanno ad ogni modo registrati nel portale anticorruzione. Ecco perché è stato agevole procedere ai controlli incrociati.
Le sanzioni minacciate
In forza di legge, nella missiva Cottarelli e Cantone hanno minacciato sanzioni ai funzionari che hanno siglato contratti d'acquisto di beni e servizi, in violazione delle norme. La sanzione prevista per chi di loro non risponda alla lettera ammonta a 25.000 Euro e 51.000 per chi "fornisca dati non veritieri".