Crisi di Governo: nodo Senato, ma nulla è scontato anche alla Camera
La crisi di governo è entrata oggi nella fase parlamentare, con il passaggio di Conte alla Camera (domani al Senato). L’operazione ricorso ai nuovi ‘responsabili’, o ‘costruttori’, si è sgonfiata e il rischio di una caduta alla Camera, e ancor più al Senato, è concreto. Per evitare le urne, il governo deve avere la maggioranza in entrambe le Camere.
Nodo Senato
Palazzo Madama conta 320 membri (il presidente non vota). Per la fiducia serve la metà più uno dei votanti, occorrono quindi 161 voti. Al Senato, Conte potrebbe aver perso l'appoggio di 18 voti (Iv+Psi), un ago della bilancia importante per la prosecuzione del suo mandato. I sicuri in sostegno di Conte al momento sono 151-152, un cifra data dalla somma dei senatori del M5s (92), del Pd (35), del Maie-Italia 23 (4), di Leu (6) e delle Autonomie (8).
A questi, si aggiungono i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre e i costruttori: Sandra Lonardo (ex FI, moglie di Mastella), gli ex M5s Maurizio Buccarella e Gregorio de Falco, Sandro Ruotolo (Misto) e Riccardo Nencini (del Psi che ha dato il simbolo a Renzi per la formazione del gruppo Italia viva al Senato). Si potrebbe arrivare a 156 se fossero presenti in aula anche gli altri senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia. E se i costruttori riuscissero a prendere anche gli ex 5s Lello Ciampolillo e Luigi di Marzio.
Ma anche la Camera è 'ballerina'
Anche alla Camera i numeri sarebbero ‘ballerini’. A Montecitorio, il gruppo più numeroso è quello del Movimento 5 Stelle con 190 parlamentari. Insieme al Pd (92 seggi + 1 con l'arrivo di De Filippo da Iv) e a LeU (12 seggi), la maggioranza arriva a quota 295, cioè 20 seggi in meno rispetto alla soglia della maggioranza assoluta (316).
Al netto dei sostegni di eventuali deputati 'volenterosi' e sulla base delle forze politiche di maggioranza che hanno firmato la risoluzione presentata oggi alla Camera in vista del voto di fiducia, al momento sono 314 i sì certi al governo Conte: ai 295 si aggiungono 11 deputati della componente del Centro democratico che fa capo a Bruno Tabacci, 4 delle Minoranze e 3 del Maie, il Movimento degli italiani all'estero. A loro va aggiunta Michela Rostan, deputata renziana che ha preannunciato l'ok alla fiducia, in dissenso con l'astensione scelta dal resto di Iv.