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ITALIA

La morte di Stefano

Caso Cucchi, ancora polemiche. La famiglia ricevuta dal procuratore di Roma

Sul web ancora un messaggio della sorella Ilaria. Attacco di Celentano dal suo blog: "Giudici ignavi". Il sindacato di polizia: "Il Campidoglio vuole ricordare un ragazzo arrestato per droga"

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"Abbiamo vinto, Stefano. Abbiamo vinto! Mi parlavano di morte naturale. Mi parlavano di te che ti eri spento. Abbiamo vinto. Hanno perso loro. Non noi. Non ci siamo arresi e abbiamo vinto. Sono loro ad aver perso. Loro che non sono nemmeno capaci di dirci chi è stato a ridurti così. La giustizia non è per te. Non è per noi. Ma oramai tutti sanno e tutti hanno capito. Abbiamo vinto". Lo scrive Ilaria Cucchi su Facebook. Nel pomeriggio la famiglia di Stefano sarà in Procura per incontrare il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone.

Magistratura democratica: "Vicenda che è una sconfitta per lo Stato"
"Cinque anni e due gradi di giudizio non hanno consentito di accertare responsabilità penali per la morte di Stefano Cucchi e tuttavia è stato provato in giudizio che egli fu vittima di violenza mentre si trovava in stato di arresto". Secondo Magistratura democratica questa vicenda "è una sconfitta per lo Stato", ma anche per le forze dell'ordine, per il sistema penitenziario e per il Servizio sanitario, per il sistema giudiziario, e impone di interrogarsi "sulla capacità di assicurare effettiva tutela ai diritti violati".  

Celentano: giudici ignavi
"Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un'altra cosa. L'aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra.Lì c'è la LUCE, la LUCE vera! Che non è quella flebile e malata di quei giudici 'ignavi' che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza infamia e proprio perché non si schierano né dalla parte del bene e né da quella del male sono i più pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna". Così Celentano ricorda sul suo blog Stefano Cucchi.  

Il sindacato di polizia: Roma ricorda un morto dopo l'arresto per droga
"In Campidoglio ritengono di dover celebrare il ricordo di una persona deceduta dopo essere stata arrestata per droga? E perché? Qual è il senso? Qual è il messaggio?". Se lo chiede il sindacato di polizia Coisp commentando la decisione dell'amministrazione comunale di intitolare una strada al geometra romano morto una settimana dopo l'arresto e sul quale furono riscontrate lesioni riconducibili a un pestaggio.
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