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TECH

Maggior tutela dei dati scambiati online

Privacy, la California segue le orme dell'Unione europea

​La nuova legge californiana, che entrerà in vigore il 1° gennaio, darà il diritto di accedere, eliminare e interrompere la vendita di informazioni personali da parte delle aziende: una conseguenza dello scandalo Cambridge Analytica che colpisce soprattutto le tech company

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di Celia Guimaraes Maggior tutela della privacy per i californiani dal 2020. Entra in vigore la Consumer Privacy Act, si applica alle aziende di qualsiasi provenienza che operano nello Stato e che raccolgono informazioni personali per fini commerciali di almeno 50.000 persone, vale a dire quasi la totalità delle aziende tecnologiche,  ma anche sviluppatori di app e siti, provider e fornitori di servizi di telefonia mobile e di streaming , tra altre categorie.  Anche i datori di lavoro in California – cosa del tutto inedita negli Stati Uniti -  dovranno fornire a dipendenti  e lavoratori in appalto una notifica sulle informazioni che l'azienda raccoglie su di loro e con quale scopo.

Dopo Cambridge Analytica
Parte essenziale della legge californiana riguarda il divieto di trasferimento di dati personali dei cittadini: il provvedimento considera come vendita di informazioni personali  anche la condivisione per fini non monetari, come per esempio  la pubblicità online che spesso condivide i dati degli utenti per offerte mirate. Una possibile ricaduta dello scandalo Cambridge Analytica che travolse Facebook nel 2018.

Come il Gdpr europeo
La nuova legge californiana richiama – in parte, in maniera apparentemente meno restrittiva - il General Data  Protection Regulation (Gdpr) dell’Unione europea, entrato in vigore in tutti gli Stati membri il 25 maggio 2018. Stabilisce che i dati personali di cittadini europei siano messi al sicuro da chi li utilizza (dalle grandi compagnie alle piccole aziende dovunque si trovino); che  le aziende debbano notificare i furti di dati entro 72 ore e garantire agli utenti sia la cancellazione dei dati di cui sono in possesso sia la copia elettronica gratuita di quanto conservato. Il regolamento prevede inoltre multe fino al 4% del fatturato globale annuo dell’azienda in caso di infrazione.

Prima negli States
La California da sempre anticipa gli altri Stati Usa sulla privacy dei consumatori, osserva Natasha Singer del New York Times.  È stato il primo Stato a richiedere alle aziende di segnalare violazioni dei dati dei cittadini e a sollecitare le società a consentire che i minori possano eliminare i propri post, tweet, foto e altro materiale da internet mentre, sempre dal prossimo 1 gennaio entra in vigore in California il “Body Camera Accountability Act” che vieta alla polizia  l’uso di strumenti di riconoscimento facciale potenziati da intelligenza artificiale. Anche in questo caso la California anticipa gli Stati Uniti con una moratoria di tre anni nell’uso di queste tecnologie, che sarà rivista nel 2023.

Già nel 1972, i californiani avevano votato per modificare la Costituzione dello Stato e aggiungere la privacy all’ elenco di diritti inalienabili, alla pari della libertà di pensiero e della libertà di religione.
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