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POLITICA

Assemblea Confcommercio

Di Maio: "L'Iva non aumenterà, disinnescheremo le clausole di salvaguardia"

"La ricetta per fare decollare le imprese che creano lavoro, sviluppo, nuove tecnologie nella loro crescita è lasciarle in pace", ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro intervenendo a Confcommercio

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"L'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate". Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, durante il suo intervento all'Assemble di Confcommercio a Roma.

Sangalli: attenti a conti pubblici e su Iva non si tratta  
"Il contratto di governo per il cambiamento dovrà ora misurarsi con il banco di prova della tenuta dei conti pubblici. Flessibilità di bilancio, contenimento della spesa pubblica improduttiva, recupero di evasione ed elusione sono oggi, del resto, condizioni necessarie per il blocco degli aumenti Iva. Dopo una campagna elettorale all'insegna di 'meno tasse per tutti', gli aumenti Iva pari nel 2019 a circa 200 euro a testa per ogni italiano, finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle gia' modeste prospettive di ripresa". Lo dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ricordando che "la battaglia contro gli aumenti dell'Iva è una battaglia di Confcommercio. Sull'Iva non si tratta e non si baratta!".

Salvini: impegno per pace fiscale e flat tax
"Qui a #ConfCommercio2018, con chi produce e resiste! Commercianti, partite Iva e imprese hanno bisogno di pace fiscale, flat tax, eliminazione di spesometri, redditometri, studi di settore e burocrazia, questo sarà il nostro impegno di governo". Lo scrive Matteo Salvini su Twitter postando un video in cui si scatta dei selfie in platea all'assemblea di Confcommercio.  

Salario minimo per lavoratori senza garanzie
"Per tutta la generazione di lavoratori fuori dalla contrattazione nazionale va garantito almeno un salario minimo, almeno fino a che non si arriva alla contrattazione", ha inoltre detto Di Maio. "Il lavoro nobilita l'uomo fino a che ti d la soddisfazione di arrivare a fine mese" e invece siamo in un momento in cui "si cerca di lavorare pur guadagnando zero".

Ricetta per crescita imprese lasciarle in pace 
"La ricetta per fare decollare le imprese che creano lavoro, sviluppo, nuove tecnologie nella loro crescita è lasciarle in pace", ha quindi affermato Di Maio, facendo una "preghiera al Parlamento: prima di tutto alleggerite un po' le leggi che ci sono perché ce ne sono già troppe".   

Abolire spesometro e split payment 
E poi: bisogna "abolire" tutti gli strumenti anti-evasione come lo spesometro, lo split payment, gli studi di settori, ha chiesto Di Maio. "Sono tutti strumenti che dovevano servire a punire i disonesti e ad aiutare gli onesti ma che hanno reso schiavo chi crea valore in Italia e le tasse le ha sempre pagate".

Ilva: no annunci prima incontrare proprietà e parti
"Non faccio annunci prima di aver incontrato la proprietà e le parti sociali", ha infine affermato il vice premier. "Voglio dare un messaggio chiaro a tutti coloro che hanno queste preoccupazioni (sulla possibile chiusura dell'Ilva, ndr). Qualsiasi decisione sarà presa con responsabilità e attenzione, non davanti alle telecamere, non in un'intervista"., ha detto  Di Maio, a margine dell'incontro sulla Fedex. "Dobbiamo fare tutti i passaggi istituzionali". Per "grandi stabilimenti come Ilva ed Fca", ci sono "dossier aperti che stiamo affrontando con grande responsabilità senza farci campagna elettorale sopra".

Di Maio: voglio rendere più umane le vertenze
Il ministro del Lavoro Di Maio, al Mise ha emanato una direttiva per far partecipare i parlamentari 'locali' ai tavoli di crisi aziendale. "Il mio lavoro come ministero del Lavoro e dello Sviluppo è rendere più umane le procedure che riguardano le sofferenze delle persone", ha spiegato Di Maio.
 
Calenda a Di Maio: errore politicizzare tavoli di crisi
Carlo Calenda, l'ex ministro dello Sviluppo economico, esprime dubbi rispetto a questa direttiva. "Invitare i parlamentari ai tavoli di crisi come disposto da Luigi Di Maio vuol dire politicizzare un lavoro tecnico delicato. Sindacati, aziende, istituzioni locali e nazionali hanno la responsabilità di risolvere le crisi. È un gravissimo errore buttarle nello scontro politico".
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