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POLITICA

Legge elettorale, Di Maio: premio maggioranza al primo partito

Intervista al Messaggero: siamo disponibili verso la maggioranza, faremo una legge insieme

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"Sì, ci siederemo a quel tavolo. Il nostro obiettivo è introdurre correttivi di governabilità per scongiurare inciuci. Chi vince deve poter realizzare il proprio programma elettorale, per questa ragione nei prossimi giorni formuleremo una proposta ufficiale ispirata ai criteri indicati dalla Consulta, che ha riconosciuto la costituzionalità del premio di governabilita'". Lo ha detto Luigi Di Maio al Messaggero a proposito della discussione sulla riforma elettorale.    

Il primo partito, sottolinea il vicepresidente della Camera, deve avere la possibilità di governare, "e su questo siamo assolutamente disponibili verso la maggioranza, vogliamo fare una legge insieme. E se è vero che si vuole andare al voto il prima possibile, la partecipazione del M5S consentira' di tornare alle urne quanto prima, altrimenti il Senato sara' sempre un Vietnam". "Il Parlamento è perfettamente in grado di raggiungere l'obiettivo: il decreto sarebbe una forzatura". "Se saremo il primo partito chiederemo al Quirinale di darci l'incarico di formare un governo. A quel punto chiederemo la fiducia in Parlamento su un programma chiaro e su questa base cercheremo i voti. Chiunque immaginasse di avviare il mercato delle vacche su poltrone di governo se lo puo' scordare".

Davide Casaleggio nella squadra di governo? "Non e' una risorsa, e' qualcosa di piu'. E' fondamentale per il M5s".    Sul referendum autonomista del Nord, Di Maio spiega che "non e' un referendum secessionista, non toglie risorse al Sud. Noi siamo per la solidarieta' nazionale, ma crediamo che tutti i referendum vadano sostenuti, siamo perche' i cittadini si esprimano".    Su intercettazioni e avvisi di garanzia, "l'approccio nostro e' massima trasparenza", dice. "Noi non abbiamo mai chiesto dimissioni di un sindaco indagato per atto dovuto o perche' sbaglia a mettere una firma sotto una delibera. Su Consip vorrei invece ricordare che tutti gli attori coinvolti stanno ancora al loro posto". Virginia Raggi indagata? "Non e' accusata di aver sabotato un'inchiesta sulla stazione appaltante d'Italia, ha messo una firma sotto a un foglio. In casi analoghi non abbiamo chiesto dimissioni di altri sindaci". "Il nostro codice etico prevede che in caso di condanna in primo grado si venga esclusi dal M5S, o sospesi o espulsi. Ma ci riserviamo discrezionalita'".
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