Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/dl-covid-patuanelli-coprifuoco-resta-alle-22-regioni-ampliare-alle-23-64704f7b-ae0b-467e-985a-f87a95ddb890.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Lotta alla pandemia

Dl covid, Patuanelli: "Coprifuoco resta alle 22". Le Regioni: ampliare fino alle 23

Sul tavolo del consiglio dei ministri le nuove misure per le riaperture, valide dal 26 aprile al 31 luglio

Condividi
All’ordine del giorno del Consigli dei Ministri di questo pomeriggio, il decreto con le nuove misure per le riaperture. Il nuovo dl sarà valido dal 26/4 al 31/7. Rimane il nodo del coprifuoco. Il ministro Patuanelli, ospite di Rainews24, ha dichiarato che l’orario resterà alle 22 mentre i governatori delle regioni chiedono di ampliare fino alle 23. Tra le altre misure all’esame del Cdm il ritorno delle zone gialle, le modalità per il rientro a scuola in presenza nelle diverse zone e colori, la graduale riapertura di ristoranti, la ripresa degli spettacoli e il pass verde per gli spostamenti.

Patuanelli, il coprifuoco resta alle 22
Ci sarà oggi il Consiglio dei ministri e il coprifuoco rimane alle 22, come deciso dalla Cabina di regia di venerdì scorso. Lo ha detto a Studio 24 su RaiNews il ministro delle Politiche agricole e alimentari, Stefano Patuanelli."Vorremo - ha aggiunto - che sulla scuola si tornasse al 100%. Intendiamo porre il tema in Cdm e, come sempre, troveremo una soluzione di equilibrio. Anche se Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti, come M5S riteniamo di dover garantire agli studenti delle Superiori per questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni in presenza".In Cdm, ha aggiunto il ministro Patuanelli, "non ci sarà discussione sul coprifuoco che resta alle 22, come deciso ieri in pre-consiglio. SI danno delle risposte segnando un percorso di riaperture, che è contenuto nel decreto legge che portiamo oggi in Consiglio di ministri. Non si può affrontare un tema in mondo settoriale, uno alla volta.Vanno viste le misure nella loro completezza: parlare di coprifuoco alle 22 o alle 23 è sbagliato nella misura in cui non si guarda all'insieme del processo di riaperture che abbiamo messo in campo. E' l'insieme delle aperture che genera mobilità e rischi di contagio. Oggi però c'è un percorso di riaperture graduale, prudente, misurato. Ci si assume la responsabilità anche di aperture serali, con date e tappe che vanno affrontate in questo modo perché nel frattempo prosegue la campagna vaccinale", ha detto il ministro.

Fedriga, coprifuoco dalle 23
"Come regioni abbiamo proposto misure responsabili. Chiediamo di ampliare il coprifuoco solo di un'ora, alle 23, per dare respiro alle attività, perché oltretutto ripartiranno solo i locali che hanno spazi all'aperto, una forte limitazione che spero nelle prossime settimane possa essere superata. Le regioni hanno elaborato linee guida anche per attività al chiuso. Speriamo di ripartire con la ristorazione al chiuso prima del 1 giugno. Poi su questo decide il governo". Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, ospite a "The Breakfast Club" su Radio Capital. Sulla scuola il presidente Fedriga scettico sul ritorno in classe al 100%: "Obiettivo di regioni e governo è arrivare il prima possibile al 100% della presenza. Ma abbiamo fatto presente al governo dell'impossibilità oggettiva di tornare tutti a scuola in presenza. Fisicamente mancano i mezzi. Solo nella mia regione, servirebbero 300 bus più, oltre a quelli già richiesti. Tutte le regioni hanno chiesto aiuto a società private e preso moltissimi bus turistici, ma questi mezzi hanno un limite. I bus turistici non possono essere utilizzati nei centri urbani. Ci sono problemi tecnici importanti. Anche nelle scuole mancano gli spazi fisici per garantire il ritorno in classe di tutti gli studenti. La scuola ha avuto grande attenzione da parte della politica, ora siamo con molte attività chiuse e scuole in presenza al 100% fino alle medie e oltre al 50% nelle scuole superiori. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo lavorato per garantire un diritto ai ragazzi ma anche una prospettiva per il paese".

Gelmini, sul coprifuoco abbiamo ascoltato il Cts
"Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c'è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi".  Così il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini a 'Non stop news' su Rtl 102.5. 

Bonetti, coprifuoco alle 23 potrebbe aiutare
Lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 "potrebbe aiutare" ed "essere più funzionale" rispetto all'apertura dei ristoranti. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Sky Tg24 Timelime.

Sileri, coprifuoco alle 23? Aspettiamo 2 settimane
Per portare il coprifuoco alle ore 23 "aspetterei le prossime due settimane perché inevitabilmente le riaperture porteranno un aumento del numero dei contagi che verosimilmente saranno più frequenti nei soggetti più giovani e quindi non andranno a interferire molto sul numero dei ricoveri". Cosi' il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri a Sky TG24. 

Salvini, accorciare coprifuoco prima di Cdm 
"Io chiederei l'estensione dell'orario per uscire la sera e di riaprire alcune attività economiche: non sono richieste di Salvini ma di tutte le regioni italiane, di qualsiasi colore politico. Mi auguro che già prima del Cdm si arrivi a una soluzione di buonsenso". Così Matteo Salvini, durante un'iniziativa di Confedilizia.Il segretario della Lega dice di aver scritto a Draghi e ora "spero che vengano accolte queste richieste, perché votare qualcosa che va contro l'utilità comune e il buonsenso non mi va - attacca - non me l'ha prescritto il dottore di votare per forza qualcosa di cui non sono convinto. Io sono leale al governo e mi fido assolutamente di Mario Draghi, penso sia la persona giusta al posto giusto, noi siamo qui per aiutare qualche resistenza. Siamo al governo per riequilibrare un certo squilibrio da un punto di vista dell'assistenzialismo, del centralismo, dello statalismo".

 
Condividi