POLITICA
Andrea Di Pasquale non guiderà più il comitato
Stragi, la svolta di Draghi: il Comitato consultivo sarà coordinato dalla Presidenza del Consiglio
Il presidente del Consiglio ha assicurato "il massimo impegno" per rispondere concretamente alla richiesta che le Associazioni reiterano da anni: "chiarezza e giustizia, quale contributo importante ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese".
Si conferma la determinazione del Governo, fa notare palazzo Chigi, a far sì che le Amministrazioni diano piena e immediata attuazione alle Direttive del 22 aprile 2014 e del 2 agosto 2021 che dispongono la declassifica ed il versamento straordinario anticipato, all'Archivio centrale dello Stato da parte di tutti i Ministeri di documenti in loro possesso riguardanti le stragi in Italia tra il 1969 e il 1984 e di quelli concernenti l'Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2.
Le reazioni
"Siamo molto soddisfatti. E' stato fatto un passo in avanti. Ringraziamo il coraggio di Draghi di prendere in mano la situazione. De Pasquale non poteva ricoprire un ruolo così importante, non si può parlare di Rauti in un certo modo. Abbiamo ora fatto richiesta di accesso agli atti sulla sua nomina a direttore dell'Archivio di Stato". Lo ha detto all'Adnkronos Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage di Bologna.
Daria Bonfietti esprime soddisfazione per l'incontro di oggi a Palazzo Chigi tra il presidente del consiglio Mario Draghi e le Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, della Stazione di Bologna e di Ustica.Draghi nel corso dell'incontro. "E' un oggettivo cambiamento di prospettiva. Nelle parole di Draghi c'e' un input politico nuovo", spiega alla Dire la presidente dell'Associazione familiari della strage di Ustica.
I fatti
Nel mese di agosto era cresciuta la polemica, alimentata da diversi intellettuali, associazioni e giornalisti, intorno alla decisione del ministro della Cultura Dario Franceschini di nominare Andrea De Pasquale come direttore dell’Archivio Centrale dello Stato. Dirigente del ministero aveva guidato diversi enti culturali importanti. Nel novembre 2020, come direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma decise di acquisire l’archivio appartenuto a Pino Rauti, una delle figure più note e discusse, dal dopoguerra in poi, della destra radicale in Italia e in Europa. La contestazione non fu tanto per l'acquisizione ma per la modalità.
La presentazione dell’archivio fu affidata alla figlia di Pino Rauti, Isabella ( dirigente di Fratelli d’Italia e ex moglie dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno). L’evento di inaugurazione, previsto per il 19 novembre dell’anno scorso nell’Auditorium di Roma, non si tenne a causa delle restrizioni per il Covid-19, ma l’istituzione del Fondo Pino Rauti alla Biblioteca Nazionale Centrale fu annunciata da alcune comunicazioni tutte gestite dalla famiglia Rauti.
Rauti, nell’annuncio ufficiale emesso dalla famiglia e pubblicato per qualche giorno anche sul sito della Biblioteca Nazionale, veniva definito "statista" e presentato come "uno dei personaggi chiave della Storia della Destra in Italia: organizzatore, pensatore, studioso, giornalista, deputato dal 1972 al 1992. Tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico". Nessuna traccia, nella presentazione, alla sua militanza di Rauti come volontario nella Repubblica Sociale Italiana. Rauti fondò il Centro Studi Ordine Nuovo, l'organizzazione di estrema destra da cui nacque Ordine Nuovo, movimento presto trasformatosi in eversivo, e sciolto dal governo per tentata ricostituzione del disciolto Partito Fascista. Ad Ordine Nuovo apparteneva Pierluigi Concutelli che il 10 luglio 1976 uccise a Roma il magistrato Vittorio Occorsio con 32 colpi di mitra. Rauti ufficialmente non ha mai fatto parte di Ordine Nuovo.
Pino Rauti fu coinvolto nelle indagini relative alle bombe sui treni del 1969 (l’8 e il 9 agosto, quando molte bombe furono piazzate su diversi treni diretti a varie stazioni italiane). Fu anche indagato e arrestato per la strage di piazza Fontana a Milano (1969) e per quella di piazza della Loggia a Brescia (1974). Fu poi assolto da tutte le accuse, ma esponenti di Ordine Nuovo furono invece indagati e poi condannati per il loro coinvolgimento in diversi atti di eversione e terrorismo fascista, comprese le varie stragi italiane.