ITALIA
Udienza Consiglio di Stato su fermata area a caldo
Ex Ilva. Sit in cittadini a Roma: "Stop fonti inquinanti". Mamme: "Bambini hanno diritto a futuro"
"Ormai numerosissimi sono gli studi scientifici che, dal 1998 a oggi, attestano che nella città di Taranto la salute dei cittadini è messa a serio rischio dall'inquinamento prodotto dalla più grande acciaieria d'Europa" si legge in una nota dell'Associazione Medici per l'Ambiente di Taranto. Intanto domani tavolo al Mise: 150 lavoratori da Giorgetti
Sono presenti attivisti del Comitato Salute e Ambiente, che già ieri hanno tenuto un sit-in in piazza San Silvestro, e altre associazioni che auspicano una conferma della sentenza del Tar. E' possibile che la decisione del Consiglio di Stato arrivi anche domani o nei prossimi giorni. Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che partecipa con una delegazione, invoca invece la chiusura totale dello stabilimento. Anche oggi si sono alternati nella piazza gli interventi dei portavoce dei vari movimenti e di mamme di bambini morti per malattie che ritengono connesse all'inquinamento. Vengono mostrate croci bianche e foto dei bambini con la scritta "Io dovevo vivere".
Melucci: "Consiglio di stato tuteli diritti inalienabili"
"Ci aspettiamo che il Consiglio di Stato tuteli i diritti costituzionali e inalienabili dei cittadini tarantini, prima e meglio degli interessi delle grandi lobby industriali è uno spartiacque morale e anche strategico per l'Italia intera e il suo sistema economico". È quanto dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che si trova a Roma davanti alla sede del Consiglio di Stato. "Gli altiforni si stanno spegnendo in tutta Italia e in tutti i Paesi civili e moderni, per questo torniamo a chiedere al Governo un urgente tavolo per un accordo di programma che possa gestire questa evoluzione - continua Melucci -. Senza la tutela della salute e una vera e coraggiosa transizione ecologica, tecnologica ed energetica, il Pnrr sarà soltanto una farsa".
"L'ex Ilva - sottolinea - può essere, in termini di credibilità, la Caporetto del governo Draghi e la certificazione di un grave declino dell'umanesimo italiano. O al contrario, può rappresentare l'inizio di una nuova epoca di ripartenza e resilienza. Vedremo se il carbone e l'acciaio valgono più della vita umana nell'Italia del ventunesimo secolo. Di certo, qualunque sia l'esito dell'udienza odierna, Taranto non si arrende e continua la sua battaglia per la vita".
Mamme: "Abbiamo diritto a mettere al mondo figli sani"
"Abbiamo il diritto di mettere al mondo figli sani". Con la voce a tratti rotta dall'emozione, una delle mamme di Taranto, Simona Peluso, nel corso della manifestazione a Roma, in piazza Montecitorio. "Io non sono nella lista dei fortunati", ha detto la mamma tarantina. "Mio figlio ha una malattia unica in Italia e non mi è possibile curarlo a Taranto", ha raccontato la donna mostrando la foto del suo piccolo. "Mio figlio non è cittadino di serie B: ha diritto di essere felice. Ma i bambini di Taranto non vanno a scuola, vanno in ospedale e non vanno a giocare a calcetto, vanno in terapia", ha concluso ricevendo l'applauso degli altri partecipanti alla manifestazione.
"Per curare mia figlia sono dovuta andare fuori", ha detto un'altra mamma di Taranto, Antonella Massaro. "Sono andata al Bambin Gesù. Oggi sono qui per chiedere al Consiglio di Stato di pronunciarsi sulla chiusura dello stabilimento. Se quella produzione va avanti, abbiamo fallito tutti: non si può garantire un futuro ai bambini di Taranto nel reparto oncologico. Quando un figlio ti chiede perché vomita e perde i capelli è straziante", ha aggiunto. "Mettete fine a questa situazione senza fine. Se la sentenza sarà sfavorevole, la nazione avrà fallito", ha concluso la mamma tarantina
Pediatri di Taranto a manifestazione: "Siamo qui per dare voce a generazioni future"
"Siamo qui per le generazioni future di Taranto e speriamo che il nostro contributo sia di buon auspicio". Sono le dichiarazioni della rappresentanza dei pediatri di Taranto, arrivati a Roma per partecipare alla manifestazione in piazza Montecitorio, organizzata dal gruppo Mamme e donne di Taranto. "Non riteniamo che ci sia stato un grosso cambiamento negli ultimi tempi", sostengono i pediatri tarantini. "Certamente non ravvisiamo una evoluzione
positiva della situazione per i nostri bambini", concludono i medici.
Medici per l'ambiente Isde: "Salute cittadini messa a serio rischio dall'inquinamento"
I medici per l'ambiente Isde di Taranto oggi in presidio in piazza Montecitorio per "riaffermare il diritto di vivere in un ambiente salubre". "Ormai numerosissimi sono gli studi scientifici che, dal 1998 a oggi, attestano che nella città di Taranto la salute dei cittadini è messa a serio rischio dall'inquinamento prodotto dalla più grande acciaieria d'Europa - si legge in una nota di Isde -. Nello specifico, per la prima volta, la Magistratura ha riconosciuto un ruolo causale degli inquinanti emessi dall'impianto nell'insorgenza di un tumore cerebrale, a soli 3 mesi dalla nascita, in Lorenzo Zaratta, un bambino in seguito deceduto per tale patologia a 5 anni. Al concepimento la madre di Lorenzo lavorava nel quartiere Tamburi, area ambientale maggiormente esposta all'inquinamento ed è ormai ampiamente noto che gli agenti cancerogeni passano dalla madre al feto già durante la vita intrauterina, compreso i metalli pesanti riscontrati nei tessuti bioptici post-mortem del piccolo Lorenzo.
Ad oggi sono stati emessi ben 12 decreti 'Salva-Ilva' per salvaguardare la produzione dell'acciaio mentre nulla è stato fatto per proteggere la salute della popolazione ed in particolare dei bambini: anzi! Lo Stato ha deciso di diventare 'socio' di Arcerol Mittal con lo scopo di perpetuare la vita di una fabbrica ormai obsoleta, grande più della città e responsabile di gravissimi danni per la popolazione tarantina. Esprimiamo gratitudine alla Magistratura che in più di una occasione ha dimostrato di tutelare il valore supremo della salute ed auspichiamo che il Consiglio di Stato tenga in massima considerazione non solo l'urgenza di tutelare la salute dei tarantini, a cominciare dai bambini, ma anche la formula dell'Emergenza Climatica E=Rx U non rispettata da questa industria a ciclo integrale".
Domani tavolo al Mise e manifestazione lavoratori
Domani intanto circa 150 lavoratori dell'ex Ilva di Taranto arriveranno in pullman a Roma e dalle 12,30 manifesteranno davanti al ministero dello Sviluppo Economico in concomitanza con l'incontro con il ministro Giancarlo Giorgetti previsto per le 13,30. Al tavolo parteciperanno i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella. Lo annunciano fonti sindacali. A Taranto in fabbrica ci saranno 2 ore di sciopero. Presidio a Roma e astensione dal lavoro sono indetti da Fiom Cgil e Uilm. Non partecipa la Fim Cisl che intende invece attendere l'esito del confronto di domani con Giorgetti prima di decidere eventuali iniziative.