ITALIA
Cosa Nostra
Parla il pentito Giuffrè: "Falcone isolato e poi ucciso. E Riina contava su Lima e Andreotti"
"Contro di lui una campagna di delegittimazione occulta". A dirlo è l'ex boss al processo sull'attentato di Capaci
Giovanni Falcone fu "isolato e poi ucciso" grazie anche a una "campagna di delegittimazione occulta a tutti i livelli", dice poi Giuffrè. "La delegittimazione avvenne anche, non dico in tutta la magistratura, perché direi una sciocchezza, ma in parte di questa, a Palermo". Giuffrè ha ricordato un "rapporto di tensione fra l'allora procuratore della Repubblica e Falcone stesso".
"A volte per invidia, rancore, gelosia - ha spiegato il pentito - piano piano è stato isolato e poi ucciso". L'operazione di delegittimazione di Giovanni Falcone ebbe come protagonisti non solo mafiosi ma fu "a tutti i livelli", ha spiegato Giuffrè. "Falcone e Borsellino erano pericolosi perché avevano capito tutto di come agiva la mafia", ha detto il pentito rispondendo alle domande del procuratore aggiunto di Caltanissetta, Lia Sava, "per esempio che c'erano degli imprenditori che pagavano una percentuale sugli appalti che andava alla mafia".