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ITALIA

Federalberghi: "Hotel in grande difficoltà, speriamo in settembre per ripartenza"

Al Governo chiedono proroga misure di sostegno salariali, interventi su Imu ed estensione Ecobonus a immobili alberghieri

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di Giovanna Antonelli Sono decine i settori messi in ginocchio dal Covid, ma se dobbiamo stilare una classifica di chi è stato colpito più pesantemente non c’è dubbio che il turismo sta pagando il conto più salato. E’ stato il primo settore a perdere colpi ( quando ancora l’epidemia sembrava confinata in Cina) e probabilmente sarà l’ultimo a uscirne.
 
 
“Un anno da dimenticare questo “ non si nasconde dietro un dito Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi “E’ difficile pensare a una ripresa in tempi brevi per il  nostro settore. Basta guardarsi in giro: le città d’arte sono spaventosamente vuote, i turisti non ci sono. Se abbiamo qualche lieve speranza di ripresa ci dobbiamo affidare soltanto al turismo domestico che timidamente prova a ripartire”.  Negli ultimi giorni qualche flebile segnale di ripresa di flussi turistici sembra intravedersi “Ma è davvero ancora poco – ammette Nucara – si tratta per lo più di turisti giornalieri, gli alberghi purtroppo ancora registrano poche prenotazioni”.
“Contiamo molto nel prossimo anno per far ripartire le aziende – spiega Nucara – ma non c’è dubbio che per noi il mese di settembre sarà importante perché può essere il mese in cui si recupera ciò che non si è fatto a giugno. Contiamo molto sul fatto che si possano riaprire le scuole a metà mese: questo per gli albergatori potrebbe essere un passo importante per fa ripartire il nostro turismo”.
 
 
 
 
 
 
Andando a leggere i numeri quelli relativi agli alberghi sono davvero drammatici:
a marzo si è avuto un vero e proprio tracollo delle presenze negli esercizi ricettivi (-92,3% per gli stranieri e -85,9% per gli italiani).
Ad aprile e maggio il mercato si è completamente fermato (nell'insieme -97,8% e -94,8%). In particolare, hanno latitato gli stranieri (-99% in entrambi i mesi).
“E la domanda italiana, che al momento non è ancora ripartita – spiega Nucara -  risulterà compromessa per un insieme di ragioni, tra cui la riduzione della capacità di spesa, il minor tempo libero a disposizione, tra chi ha consumato le ferie e chi quest’estate lavorerà per recuperare il tempo perduto, la cancellazione di moltissimi eventi, e - più in generale - la necessità di far trascorrere del tempo prima che tutti noi torniamo alle normali abitudini”.
In questa fase così difficile gli albergatori hanno portato all’attenzione del governo, in occasione degli Stati generali dell’economia, alcune proposte che potrebbero dare una mano al settore per provare a ripartire.
Innanzitutto hanno chiesto la proroga degli interventi di integrazione salariale. “Sul tavolo abbiamo anche messo un’altra proposta – ha detto Nucara – e cioè in caso di riattivazione di un contratto di lavoro per chi attualmente è in cassa integrazione chiediamo di trasferire al datore di lavoro (in forma di sgravio contributivo) l’indennità che spetterebbe al lavoratore”.
 
L’altro fronte su cui si sta muovendo Federalberghi è quello relativo all’Imu per la quale gli albergatori chiedono di sospendere la seconda rata e anche di applicare la misura a tutti gli immobili turistico ricettivi e non
solo a quelli gestiti direttamente dal proprietario.
 
Infine la riqualificazione degli immobili: “Dal momento che di fatto per molti hotel la chiusura è forzata pensiamo che sia il momento per approfittare per riqualificare le strutture. Per questo abbiamo chiesto l’estensione
alle imprese del cosiddetto ecobonus”
 
 
Secondo le stime di Federalberghi nel 2020 si stima la perdita di oltre 300 milioni di presenze (-70% rispetto al 2018), con una perdita di fatturato del settore ricettivo pari a più di 16,5 miliardi di euro.
A maggio, nel solo comparto ricettivo sono svaniti circa 118 mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura (-81,9%).
Se si guarda all’intero settore turismo, i posti di lavoro stagionali a rischio per l’estate 2020 sono quasi 500mila.
“Per questo – conclude Nucara – in questa fase i provvedimenti che il governo potrà mettere in campo sono vitali. Purtroppo in questa fase le imprese, da sole, non ce la fanno”.
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