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POLITICA

Quinta giornata di confronti a Villa Pamphilij

Stati generali: oggi focus su agroalimentare, turismo e cultura

Conte: "Serve patto per marciare insieme, sfruttiamo appieno opportunità dei fondi Ue". Coldiretti: "Da agricoltura 200mila posti di lavoro". Si prevedono 13 milioni di viaggiatori in meno, allarme Federturismo: rischio chiusura definitiva 20-30% imprese. Federalberghi: "52% italiani userà il bonus vacanze. Protocollo con Abi". Aie propone quattro azioni per salvare la lettura

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Al via gli incontri del governo a Villa Pamphilj nell'ambito della quinta giornata di "Progettiamo il Rilancio". Una mattinata fitta di incontri con tantissime sigle del comparto agroalimetnare e turistico. Ad aprire, l'intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il primo incontro della giornata con i rappresentanti del settore agricolo.

Di fronte a un Paese che non ha mai manifestato storicamente grandi capacità di spesa" dei fondi europei "dobbiamo sfruttare appieno questa opportunità. Se riusciamo a raggiungere l'obiettivo sarà solo perché riusciremo a stringere un patto in cui tutti marciamo, tutto il sistema Italia marcia verso questo obiettivo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando a Villa Pamphilj, ai rappresentanti del settore agricolo."Questo Paese - ha aggiunto - è strutturato in modo troppo articolato per poter pensare che se non si rema tutti nella stessa direzione si possa raggiungere un obiettivo così sfidante".

Coldiretti: "Con emergenza persi oltre 12 miliardi di euro. Da agricoltura 200mila posti lavoro"
"L'emergenza Covid-19 ha provocato perdite stimate in 12,3 miliardi di euro al settore agricolo nazionale nel 2020 per effetto del taglio alle esportazioni, delle difficoltà e chiusure di bar e ristoranti, del crollo dei flussi turistici e della pesante contrazione delle quotazioni alla produzione per taluni prodotti in controtendenza rispetto all'aumento dei prezzi al dettaglio per effetto di distorsioni e speculazioni che vanno fermate". E' quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della convocazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per gli Stati Generali. "Da quando e' iniziata la pandemia in Italia - ha precisato Prandini - il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell'attività con un impatto che varia da settore a settore, dall'allevamento al vino, dall'ortofrutta all'olio, dai fiori alle piante senza dimenticare la pesca e l'agriturismo che ha azzerato le presenze".

Poi a proposito del rilancio del settore "con una adeguata formazione e semplificazione l'agricoltura nazionale può offrire agli italiani in difficoltà almeno 200mila posti di lavoro che oggi sono affidati necessariamente a lavoratori stranieri stagionali che ogni anno attraversano le frontiere per poi tornare nel proprio Paese" ha detto Prandini. Dopo essere stato snobbato per decenni si registra un crescente interesse degli italiani per il lavoro nelle campagne anche per la situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Un segnale positivo importante per il comparto che tuttavia - precisa la Coldiretti - si scontra con la mancanza di formazione e professionalità che è necessaria anche per le attività agricole soprattutto per chi viene da esperienze completamente diverse.

Confagri: "Ridurre Iva e cuneo fiscale"
"La ripresa economica richiede un immediato intervento per stimolare la domanda, ho quindi proposto al Governo una riduzione delle aliquote Iva sui prodotti agricoli e del cuneo fiscale sul lavoro in modo da rilanciare i consumi".Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla riunione degli Stati generali.   "Siamo pronti a scrivere insieme un Patto per il Sistema Italia - ha precisato Giansanti - perché se le risorse messe a disposizione dall'Europa sono fondamentali per avviare un cambiamento dell'economia in chiave di competitività, in questo momento servono anche interventi mirati.

Cia: "Agricoltura sia al centro del rilancio economico"
L’emergenza Covid-19 ha mostrato con tutta evidenza come il settore agricolo non sia residuale nel contesto socio-economico italiano, ma rappresenti il motore dello sviluppo e della crescita del Paese. Ha garantito l’approvvigionamento di beni alimentari durante il lockdown; ora, rientri, quindi a pieno titolo nel piano di rilancio economico dell’Italia. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino ricevuto dal premier Conte nell’incontro agli Stati generali di Villa Pamphili.Per Cia, infatti, la straordinarietà della crisi causata dalla pandemia, non consente un approccio ordinario, mentre è necessario che le istituzioni e la politica, superino rivendicazioni e opportunismi per dare forma credibile a un progetto più ampio che consideri l’agricoltura centrale e avanzi secondo una visione chiara e di lungo periodo.

Alleanza Coop:  tagliare burocrazia e favorire export
Una decisa  accelerazione dei tempi per l'erogazione delle risorse,  procedure semplificate e più snelle, una maggiore  flessibilità che consenta di alleggerire il carico  burocratico per le imprese. Sono queste alcune delle  principali richieste che l'Alleanza delle Cooperative  agroalimentari ha presentato oggi al Governo nel corso degli  Stati Generali e che potrebbero consentire alle cooperative  agroalimentari, che detengono un quarto del fatturato del  comparto, di gestire al meglio la situazione di crisi causata  dal Covid19. Sulle prospettive del settore l'Alleanza ha  sottolineato la necessità di recuperare il gap di  competitività che pesa su parte delle imprese italiane.  "Dobbiamo crescere, farci conoscere e aumentare le nostre  esportazioni" ha dichiarato il presidente Giorgio Mercuri.  "Per farlo - ha aggiunto - occorre una grande opera di  innovazione del sistema agroalimentare italiano, che dovra'  passare necessariamente attraverso le infrastrutture, fisiche  e digitali. Non possiamo immaginare uno sviluppo del comparto  se non verranno realizzati quegli interventi infrastrutturali  che il mondo agricolo aspetta da anni".

Fipe: serve regia unica per ristorazione
La ristorazione ha bisogno di "una regia unica che sappia migliorare il settore nell'interesse anche del Paese, favorendo la trasformazione digitale, investendo sul capitale umano, rafforzando l'identita' con elementi strategici per la filiera agroalimentare e turistica, rivedendo il sistema delle regole uniche per tutto il settore". Questa l'esigenza avanzata dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). 

Secondo Fipe, le competenze sulla ristorazione sono frammentate su tre ministeri - Sviluppo Economico, Agricoltura e Turismo - ed il settore è disciplinato da una legge che risale al 1991, quando esisteva un altro mercato e altri modelli di consumo. Dopo le misure emergenziali, Fipi ha chiesto al governo "provvedimenti strutturali e di visione strategica del settore" con politiche governative sulla ristorazione e la filiera agroalimentare "coordinate e unitarie, capaci di dare dignità istituzionale al settore".

Nel pomeriggio, l'incontro con i rappresentanti del mondo del turismo e della cultura. Insieme a Conte, il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Sul fronte turismo la premessa è la fotografia della "peggiore estate degli ultimi 20 anni".

Conte: si va in vacanza in Italia, senza dubbio
"Si va in vacanza in Italia. Tanti di noi vorranno ritornare in posti  del nostro Paese che hanno gia' ammirato e apprezzato, mentre tanti altri ne approfitteranno per conoscere altri posti dove  non sono mai stati" ha detto il premier al presidente di Federturismo, Marina Lalli. "Abbiamo una tale ricchezza e  bellezza - ha aggiunto - che valorizzarle sarà il nostro must. Non c'è dubbio".

Assoturismo-Cst: turismo affossato, -13 milioni di viaggiatori
L'onda lunga dell'emergenza Covid affonda l'estate del turismo. Nonostante la ripresa della mobilità nazionale ed internazionale, le prenotazioni non decollano. E per i tre mesi dell'estate si prevede un calo senza precedenti, con 12,8 milioni di viaggiatori e 56 milioni di pernottamenti in meno rispetto all'estate 2019. Una brusca frenata che cancellerà oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato, di cui il 52% per le attività extralberghiere e il 48% per il comparto alberghiero. È quanto emerge da uno studio condotto da Cst Firenze per Assoturismo Confesercenti, intervistando un campione di 2.118 imprenditori della ricettività.

"Serve una svolta - commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti - gli Stati Generali, a cui partecipiamo oggi, siano un'occasione per affrontare la crisi. Bisogna intervenire per estendere e rendere meno burocratiche le richieste di cassa integrazione; proponiamo anche zone franche, con fiscalità di vantaggio per imprese e visitatori, per le mete che saranno più colpite dal calo dei flussi stranieri. Ma dobbiamo - conclude Messina - anche progettare il rilancio del settore, che vale il 13% del Pil ed è il biglietto da visita del nostro Paese nel mondo. Un rilancio basato sull'innovazione digitale e sulla revisione del tax credit ristrutturazioni, per rendere l'offerta ricettiva italiana più attraente e più in linea con le aspettative dei turisti". 

Serve un nuovo modello per il turismo
"I danni che il lockdown ha prodotto sul turismo sono stati devastanti, basti pensare che intere filiere hanno azzerato i propri fatturati e molte imprese ancora non hanno riaperto. Ma ora è arrivato il tempo di progettare una nuova stagione di sostegno e rilancio di questo settore, che peraltro produce il 13% del Pil e il 15% della forza lavoro, perché solo così si può creare ricchezza e nuova occupazione": così il vicepresidente Vicario di Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, in rappresentanza di Confturismo, dopo l'incontro con il Governo agli Stati Generali

"E cinque - prosegue Stoppani - sono, secondo noi, le linee di intervento prioritarie per sviluppare un modello di turismo più competitivo che valorizzi il nostro Paese: una nuova governance del settore che riduca le conflittualità tra Stato e Regioni e consenta di coordinare, programmare e promuovere in maniera più efficace l'immagine dell'Italia; contrastare il macroscopico e dilagante abusivismo del settore che, di fatto, penalizza fortemente le nostre imprese; riqualificazione della nostra offerta turistica privilegiando una regia nazionale e mettendo in campo misure specifiche come tax credit, linee di credito agevolato e voucher per ammodernare le strutture e aggiornare le competenze, premiando anche forme di aggregazione e integrazione dell'offerta; più accessibilità digitale e territoriale, attraverso il miglioramento delle infrastrutture, per consentire ai turisti di raggiungere più facilmente tutte le destinazioni italiane"."Infine una maggiore interconnessione tra i vari bacini di destinazione - ad esempio località marine e città d'arte - con l'obiettivo di aumentare la permanenza degli stranieri in Italia e destagionalizzare l'offerta". "Paradossalmente - conclude Stoppani - l'emergenza Covid ha fatto emergere e comprendere il ruolo strategico del turismo nell'economia nazionale. Questa attenzione si deve tradurre in fatti concreti, come indennizzi, liquidità e aiuto al lavoro. Ma servono risposte urgenti perché di tempo non ce n'è più".

Per l'agriturismo un buco da un miliardo
Dopo aver raggiunto la cifra record di oltre 14 milioni di pernottamenti lo scorso anno, il comparto agrituristico  italiano fa i conti con una crisi senza precedenti con una  perdita complessiva per il 2020 stimata in circa un miliardo  di euro, pari al 65% del fatturato annuale. E' quanto afferma  l'associazione agrituristica Terranostra - Campagna Amica  (Coldiretti).

Oltre al calo della domanda interna a preoccupare è soprattutto il crollo del turismo internazionale con gli  stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti  complessivi senza dimenticare - continua Terranostra -  Campagna Amica - le cancellazioni forzate delle cerimonie  religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si  svolgono tradizionalmente in questo periodo dell'anno e il  rallentamento delle attività di fattorie didattica con la  chiusura anticipata delle scuole.

Confindustria Alberghi: scarsa attenzione, solo poco più di un'ora e accesso in presenza fortemente contingentato
"Abbiamo bisogno di misure che accompagnino le aziende almeno fino a tutto il 2020 e scelte coraggiose che aiutino il settore alla ripartenza- si legge in una nota di Confindustria Alberghi -. In primis ,un taglio al costo del lavoro per creare le condizioni per la riapertura e per riportare i lavoratori alla piena retribuzione. In prospettiva il settore ha bisogno di un profondo rinnovamento nel sistema delle regole che sono ormai ampiamente superate dalle nuove dinamiche del mercato. La competizione a livello internazionale è fortissima mal'Italia ha una posizione di assoluta leadership che certamente alla fine di questo tragico periodo permetterà all'economia del turismo di ripartire.  Dobbiamo accompagnare le aziende per permettere loro di sopravvivere in attesa della ripartenza ma oggi ribadiamo ancora una volta che la situazione è di assoluta gravità.  Anche per questo non possiamo non esprimere il nostro disappunto rispetto a un programma degli Stati Generali che ha previsto per il settore del turismo solo poco più di un'ora e l'accesso in presenza fortemente contingentato. Questo non riflette l'attenzione che ci saremmo aspettati rispetto ad un settore che è indubbiamente il più colpito e che costituisce una delle componenti primarie dell'economia del Paese'', conclude la nota.

Federalberghi: il 52% degli italiani userà il bonus vacanze. Protocollo con Abi
Il 52,2% degli italiani che andranno in ferie nel 2020 ha intenzione di richiedere il bonus vacanze. Di questi, il 57% intende utilizzarlo entro settembre, mentre il 16,7% guarda ai mesi successivi. Infine, il 26,2% è ancora indeciso.

E' quanto emerge dall'indagine che Federalberghi, con il supporto dell'Istituto ACS Marketing Solutions, ha realizzato per sondare il mercato.L'80% degli italiani - segnala la ricerca - conosce o almeno ha sentito parlare del "bonus vacanze", un contributo destinato alle famiglie che effettuano un soggiorno presso una struttura ricettiva in Italia, prenotando direttamente. E la percentuale sale al 91,6% se si considerano coloro che intendono fare una vacanza quest'estate.Per coloro che andranno in vacanza senza richiedere il bonus, la motivazione principale (38,3%) è costituita dalla mancanza dei requisiti di reddito (il contributo spetta solo a chi ha un ISEE inferiore a 40.000 euro).

Il sistema Federalberghi si sta attivando per promuovere l'utilizzo del bonus. Sul portale di Federalberghi (www.italyhotels.it) sarà disponibile a breve l'elenco delle strutture turistico ricettive disponibili ad accettare i bonus.

L'Agenzia delle entrate ha emanato il 17 giugno il provvedimento attuativo che disciplina le modalità per l'utilizzo del credito d'imposta da parte dell'impresa turistico ricettiva e l'eventuale cessione del credito, anche alle banche.

Intanto Abi e Federalberghi hanno stipulato un protocollo di intesa perché la misura del "bonus vacanze" abbia un ampio e tempestivo utilizzo. I nuclei familiari con in reddito ISEE fino a 40.000 euro possono richiederlo e utilizzarlo nella forma del credito, a decorrere dal 1° luglio 2020. Il bonus pari a un massimo di 500 euro per famiglia è usufruibile per l'80% come sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore del servizio, il restante 20% come detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi. Lo sconto dell'80% sarà rimborsato al fornitore del servizio sotto forma di credito di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà, in alternativa, di cessione a terzi, anche a banche o intermediari finanziari.

Federturismo: rischio chiusura 20-30% imprese
"Il mese di settembre sarà decisivo; da alcune stime preliminari rischiamo la chiusura definitiva del 20-30% delle imprese turistiche (alcune filiere come le agenzie di viaggio fino al 70%) con un danno per l'occupazione, ma anche per l'indotto di enormi proporzioni" ha dichiarato la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. "Senza interventi diretti, come finanziamenti a fondo perduto, moratorie consistenti su imposte e tasse e strumenti di integrazione salariale che eviterebbero la cassa integrazione -ha avvertito - per molti non ci sarà futuro".

Associazione italiana editori: serve piano emergenza lettura
''Far crescere conoscenza, cultura e istruzione nel nostro Paese è la via maestra per uscire dalla crisi attuale e costruire un'Italia migliore": lo sostiene l'Associazione Italiana Editori (AIE) il cui presidente Ricardo Franco Levi è intervenuto oggi agli Stati generali. Secondo Levi, che al termine dell'incontro ha consegnato al governo un documento con le proposte di AIE per il futuro, "il sostegno e la promozione della lettura devono conquistare un posto centrale nell'agenda politica. I dati della lettura indicano infatti un'emergenza nazionale, tanto più perché disegnano un Paese spaccato in due, in cui il Mezzogiorno, sui dati di lettura, registra distanze ancor più marcate che sulle variabili economiche".

L'Associazione Italiana Editori chiede al governo un piano che tenga assieme sostegno alla filiera editoriale (a fine anno la perdita stimata di fatturato degli editori italiani è stimata tra i 650 e i 900 milioni su 3,2 miliardi) e rilancio della lettura nel Paese. Questo disegno si compone di quattro azioni: "Un piano straordinario di acquisti delle biblioteche di pubblica lettura; un buono libri per le famiglie con bimbi all'inizio del loro percorso scolastico; un pacchetto di aiuti diretti alle librerie fisiche e uno per i piccoli editori, a sostegno della bibliodiversità". Attualmente, il governo è intervenuto sul primo punto, con un fondo da trenta milioni, e sul terzo, con 10 milioni a sostegno del tax credit per le librerie.

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