Coronavirus
Polemica su prezzo e distribuzione
Mascherine, Federfarma Roma: è ora di dire la verità
Troppi controlli e regole, margini troppo bassi per chi le produce e per chi le importa, replica l'associazione dei farmacisti alle accuse del commissario Arcuri
Nelle farmacie, infatti, le mascherine di nuovo non si trovano. Soprattutto dopo che il prezzo è stato fissato a 50 centesimi più Iva. Ci saranno problemi nella rete di distribuzione delle farmacie, ha detto in conferenza stampa il Commissario straordinario per il coronavirus Domenico Arcuri, aggiungendo che dal primo maggio sono state vendute 19 milioni di mascherine a 50 centesimi più Iva e che nei magazzini delle Regioni sono arrivati 55 milioni di mascherine.
La replica di Federfarma: troppi controlli e regole
"Il problema non è ancora risolto - spiega - perché a due settimane dall'accordo le famose mascherine della Protezione Civile, se arrivano, arrivano col contagocce. Il motivo è semplice. Troppi controlli, troppe regole, margini troppo bassi per chi le produce e per chi le importa, che ovviamente preferisce, per guadagnare di più, 'dirottarle' verso altri Paesi come la Spagna, dove il prezzo finale delle mascherine è stato fissato a circa 1 euro. Il risultato: in questi Paesi hanno le mascherine, noi no", evidenzia Contarina, che rimarca: "E in tutto questo qualcuno ha anche il coraggio di dare la colpa ai farmacisti italiani accusandoli addirittura di nasconderle per motivi economici".
Acquisti a prezzi maggiorati
"Sin dal primo momento della crisi - ricostruisce il presidente di Federfarma Roma e Federfarma Lazio - il forte aumento di domanda di mascherine, oltre a causare una drammatica carenza su tutto il territorio nazionale, ha comportato un aumento vertiginoso dei prezzi alle farmacie, che si sono trovate a dover acquistare dai fornitori le mascherine a un costo 10 volte superiore a quello usuale - prosegue -. Questo fatto ha comportato inevitabilmente un aumento del prezzo delle mascherine anche all'utente finale che, ignaro della speculazione a monte della filiera, se la prendeva con i farmacisti al banco, sempre che fosse così fortunato da trovare una farmacia che ne fosse provvista".
Controlli di Nas e GdF
"Successivamente sono arrivati i necessari controlli da parte dei Nas e della Guardia di Finanza, a tappeto in tutta Italia, anche più volte a farmacia, al fine di controllare i prezzi e le modalità di dispensazione delle mascherine". E "poi è arrivata la querelle dei certificati: veri, falsi, verosimili, non autentici, non accreditati. Ma chi fa entrare in Italia queste mascherine non dovrebbe avere il compito di controllare questo aspetto? Nel frattempo, i farmacisti si ammalavano e morivano, perché costretti a lavorare senza protezioni in situazioni drammatiche. Sì, perché le mascherine non le avevamo nemmeno per noi", ricorda. Nelle scorse settimane è stato siglato l'accordo con il commissario Arcuri, ma la querelle sulle mascherine non sembra conclusa.