Coronavirus
"Brevetti liberi non aumenteranno la produzione di vaccini"
Fondazione Gimbe: Rt in salita, molte regioni a rischio arancione
"Se il governo dice che le riaperture sono irreversibili a questo deve corrispondere un cambiamento di questi parametri - dichiara il presidente della Fondazione, Cartabellotta - a partire dalla prossima settimana l'indice rischia di aumentare ancora, visto che vedremo gli effetti delle prime riaperture"
"Oggi siamo in piena fase discendente della terza ondata, sicuramente per questa settimana avremo questa continuazione della fase discendente - spiega Cartabellotta - dall'altro lato, l'Iss ha segnalato un lieve incremento dell'indice Rt. Le Regioni dicono che bisogna modificare i parametri per il sistema a colori. Se ci devono essere delle modifiche devono essere fatte in tempi rapidi, altrimenti molte Regioni finiranno in zona arancione".
"Se il governo dice che le riaperture sono irreversibili a questo deve corrispondere un cambiamento di questi parametri - prosegue Cartabellotta - a partire dalla prossima settimana l'indice rischia di aumentare ancora, visto che vedremo gli effetti delle prime riaperture".
Vaccini, brevetti liberi non aumenteranno la produzione
Non sarà grazie alla liberalizzazione dei brevetti che aumenterà la produzione dei vaccini contro il Sars-Cov-2, dice Cartabellotta. "Dobbiamo chiederci se liberalizzando i vaccini la produzione aumenta. La risposta è 'no': la produzione purtroppo non dipende solo dalla disponibilità del brevetto. Moderna ha detto che da ottobre rinuncia alla proprietà intellettuale, ma nessuno si è messo a produrre quel vaccino". Per il presidente della Fondazione Gimbe, la questione della liberalizzazione "va affrontata sterilizzandola da ogni propaganda politica".
"La liberalizzazione del brevetto non significa cessione del know-how, delle procedure, delle attrezzature - sottolinea - noi sul web troviamo tante ricette di chef stellati, ma difficilmente riusciamo a fare dei piatti identici a quelli. La cosa che sfugge è che non è che i vaccini si possono fare simili, devono essere uguali, devono avere gli stessi standard di qualità e sicurezza. La soluzione ideale oggi è che le case farmaceutiche facciano accordi con altre industrie, mandando il personale per insegnare gli step di produzione e fare la produzione in conto terzi. Nel breve periodo questa è la soluzione".
Commentando l'uso del vaccino AstraZeneca, Cartabellotta aggiunge: "Alcune Regioni ne hanno somministrate molto meno rispetto ad altre, in Sicilia ad esempio siamo al 51%. Adesso il fatto che non sarà rinnovato il contratto dall'Ue potrebbe comportare ulteriore ritrosia da parte delle persone a fare questo vaccino".