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POLITICA

Critiche al capo del governo

Gasparri: "Io e Calderoli denunceremo Renzi". Stop da Grasso: "Difendo io le istituzioni"

Il vicepresidente del Senato torna sulla polemica tra il premier e i tecnici di palazzo Madama: "Le affermazioni del presidente del Consiglio sono inaccettabili"

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"Io e Calderoli faremo nelle prossime ore una denuncia all'autorità giudiziaria nei confronti di Renzi che ha detto che gli uffici del Senato hanno mentito". Lo ha detto Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato di Forza Italia, conversando a margine di una manifestazione elettorale.

​ A stretto giro, però, il presidente del Senato Grasso torna a intervenire: "Difendo io l'istituzione, non serve querelare Renzi".

Le dichiarazioni di Gasparri
"Non è possibile fare un'affermazione del genere e quindi assumeremo un'iniziativa di tipo legale a tutela del Senato - ha continuato Gasparri -. Riteniamo che le politiche economiche di Renzi siano sbagliate, piene di bugie, e lo denunceremo formalmente perché ha detto che l'ufficio studi del Senato ha mentito quando ha detto che i suoi decreti sono privi di copertura". Secondo Gasparri, "ha ragione l'ufficio del Senato e ha torto Renzi. I suoi decreti sono senza copertura".

Il senatore di Forza Italia ha però tenuto a specificare che questo "non vuol dire difendere il bicameralismo. Il Senato si può anche abolire, è la bugia di Renzi che noi vogliamo contestare, è l'offesa alla verità di Renzi", conclude.


Grasso telefona a Gasparri e Calderoli
Non bisogna travalicare i limiti della contesa politica e rispettare le istituzioni, questo il senso della telefonata del presidente Grasso ai vice presidenti Gasparri e Calderoli. "Come ieri, sono intervenuto con forza a difesa della serietà e della competenza degli uffici del Senato e delle prerogative dei senatori, perché ritengo che la difesa delle istituzioni sia irrinunciabile. Oggi - afferma Grasso in una nota - ho chiamato i vicepresidenti Gasparri e Calderoli per chiedere loro di fare un passo indietro rispetto all'idea della querela al presidente del Consiglio".

 "Il dibattito tra maggioranza e opposizione, anche in campagna elettorale, non può e non deve arrivare - rimarca ancora la seconda carica dello Stato - al conflitto e alla
delegittimazione tra le istituzioni, fino al punto di pensare di rimettere all'autorità giudiziaria temi che possono essere mantenuti all'interno di un dibattito pre elettorale". 


NNNN
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