Governo
Il centrodestra si divide, separati alle consultazioni. Salvini: "Così liberi di parlare"
"Draghi scelga tra le proposte di Grillo e quelle della Lega" dice il leader della Lega. Oggi i totiani, domani Fdi e Fi, chiude Salvini sabato
Il centrodestra andrà diviso alle consultazioni del presidente del consiglio incaricato Mario Draghi che iniziano oggi pomeriggio alla Camera. Al Quirinale i rappresentanti di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega si sono presentati in un'unica e numerosa delegazione davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il voto anticipato.
Oggi, invece, nella sala della Lupa a Montecitorio son state convocate alle 18 le componenti del Misto di Camera e Senato che fanno capo a Maurizio Lupi (Noi con l'Italia), Giovanni Toti (Cambiamo!) e Gateano Quagliariello (Idea). Domani, dalle 15 alle 16, sarà la volta del gruppo Fdi di Giorgia Meloni, dalle 17.30 alle 18.30 quella di Forza Italia di Silvio Berlusconi e, sabato, toccherà alla Lega di Matteo Salvini dalle 11 alle 12.
Salvini: "Divisi a consultazioni, così ognuno dice ciò che pensa
"E' meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa. Noi non siamo costretti a fare nulla contro voglia, l'unità del centrodestra è un valore, governiamo in 14 regioni su 20". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, entrando alla Camera per partecipare alla segreteria politica del partito e commentando il fatto che il centrodestra andrà alle consultazioni separatamente.
"Per noi prima dell'interesse del partito viene l'interesse del Paese. La convenienza del partito Lega sarebbe di dire di no a prescindere, di stare all'opposizione e andare poi all'incasso dei voti. Quello che mi preoccupa è la situazione economica del Paese, quindi è mio dovere fino a sabato, prima di dare un giudizio definitivo, ascoltare Draghi. Se abbiamo coincidenti ci ragioniamo, se invece mi dice che quota 100 si azzera e che le tasse non si possono ridurre, amici come prima e faremo opposizione" ha aggiunto Salvini.
"Se dovessero presentarmi il governo Conte, Di Maio, Boschi, Boldrini, Speranza e Azzolina, è chiaro che sarebbe complicato governare con chi mi ha mandato a processo. E’ difficile da pensare" ha continuato il leader della Lega. I temi da portare sabato al presidente incaricato Mario Draghi, per Salvini, sono "taglio delle tasse, della burocrazia, difesa di Quota 100, flat tax al 15% e difesa dei confini".
"Draghi dovrà scegliere tra le richieste di Grillo e quelle nostre che sono il contrario- ha poi aggiunto Salvini al termine della segreteria politica, "meno tasse o più tasse. Noi siamo liberi. Meno tasse e meno burocrazia".
"Se si può fare l’interesse del Paese lo facciamo - ha concluso il leader della Lega - se si vuole rifare un altro governo di centrosinistra Pd-M5S-Renzi non ci interessa. Con Giorgetti siamo d’accordo".
E così ha commentato Giancarlo Giorgetti, uscendo da Montecitorio: "Mario Draghi è un fuoriclasse. E' come Ronaldo, uno come lui non può stare in panchina".