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POLITICA

Di Maio dal Corriere della sera: "Bisogna trovare squadra"

Governo. Conte appeso ad un filo. M5s-Pd, ipotesi nuovo governo. Renzi pronto a staccare la spina

"In un governo di coalizione il presidente deve sentire tutti i partner maggioranza" sottolinea il presidente dei senatori Pd a Palazzo Madama, Marcucci. Il ministro Bonetti intanto avverte: "Manca visione, già pronte le valigie". Sul fronte dell'opposizione c'è chi tende una mano all'esecutivo (con le dovute condizioni) con Berlusconi e chi chiede la fine della legislatura e che vada avanti chi lo merita con il leader leghista Salvini

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Si apre all'insegna dell'incertezza per il destino del governo Conte la settimana dell'Epifania. Stretto tra l'ipotesi di un nuovo governo avanzata dai due 'soci di maggioranza', M5s e  Pd con Martina che non esclude un rimpasto. Sullo sfondo la minaccia di 'staccare la spina' più volte proposta dal leader Iv Matteo Renzi e la pressione delle opposizioni. Il  premier nelle prossime 48 ore. è dunquee chiamato alla sua decisione finale. Intraprendere la via, non facile del Conte-ter o pilotare l'esecutivo verso la crisi. 

Renzi: "Aspettiamo Conte al Senato"
Proprio Renzi questa mattina - dalle pagine del Corriere della Sera - lancia un nuovo avvertimento a Conte: "Ha risposto alle sollecitazioni di Italia viva, dicendo: "Ci vediamo in   Parlamento". Lo aspettiamo al Senato, allora, che posso dire di più?". Sul possibile soccorso dei "responsabili", dice poi l'ex premier, "ci hanno provato e la risposta molto secca   dei gruppi che fanno riferimento al segretario Cesa e al presidente Toti ha indebolito il progetto: alla fine il soccorso all’operazione responsabili è arrivato solo dalla senatrice   Mastella che è stata generosa pensando a ciò che i grillini avevano detto su di lei e sulla sua famiglia in passato. Generosità non sufficiente, forse, a garantire le strategie dei   pensatori di riferimento del premier, taluni editorialisti che gli suggerivano di sostituire Italia viva". Insomma, conclude il senatore di Iv, "se vogliono un confronto parlamentare noi  ci  siamo: si chiama democrazia e di democrazia non è mai morto nessuno".

Quanto alla possibilità di un Conte ter o di un nuovo esecutivo, Renzi risponde: "Non so che formula prevarrà. So che questo è il tempo di mettere al centro l'interesse dell'Italia e   degli italiani contro gli egoismi di parte. L'appello del presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno perchè prevalgano le ragioni dei 'costruttori' mi sembra saggio e   illuminante". E sulla possibilità di elezioni, dice: "Io non ho paura di niente, meno che mai della democrazia. Quanto ai diciotto senatori di Italia viva sono diciotto persone serie.   Che sanno fare politica. E che non hanno paura delle elezioni. Per due motivi. Uno, perchè le elezioni non fanno paura a chi è abituato a misurarsi con il consenso, secondo   motivo è ancora più chiaro: tutti sanno che non ci saranno elezioni. Dobbiamo aprire le scuole, non i seggi", dice Renzi.

Marcucci: "In un governo di coalizione presidente deve sentire tutti i partner maggioranza"
"In un governo di coalizione, il presidente deve ascoltare tutti i partner di maggioranza e valorizzarli. Giocare affidandosi solo a se stesso alla lunga può essere un errore. Vince chi ha un gioco di squadra". E' la convinzione del presidente dei senatori Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, che in un'intervista a La Stampa rispetto al futuro dell'esecutivo dice: "Ci sono diverse ipotesi sul campo, aspettiamo una decisione finale di Conte, è lui che deve decidere, dirci cosa pensa di fare. Questa maggioranza ha sicuramente un futuro, io spero anche questo governo".
 
Di Maio: "Bisogna trovare squadra, folle toccare premier"
"Spingere al voto il Paese nel pieno della terza ondata sarebbe un fallimento" perchè "rischiamo di compromettere i fondi del Recovery. Senza quei 209 miliardi l'Italia è morta, non  c'è futuro. Se si va a votare il Recovery rischia di saltare". E' quanto attribuisce tra virgolette il Corriere della Sera al ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un articolo  che ricostruisce le ore febbrili di contatti continui all'interno del Movimento in questo particolare momento di tensioni nel governo. 

Per il capo della diplomazia italiana nel mondo, dunque, "l'immagine che rischieremmo di dare al mondo sarebbe pessima, con i mercati finanziari che reagirebbero colpendo la  nostra economia", è il ragionamento su cui insiste il ministro degli Esteri". Dunque, secondo Di Maio, "il Movimento ha una responsabilità di governo e deve onorarla a differenza di  quanto hanno fatto altri in passato, non può consegnare il Paese in mano a chi diceva che la mascherina non serve" pertanto "Conte va difeso, metterlo in discussione è folle".  E con un obiettivo principale: "Sull'autorità delegata, sulla fondazione si trovi una quadra, siamo persone adulte, una nazione come l'Italia non può essere ostaggio di queste  cose", è il messaggio chiaro che il ministro degli Esteri affida ai canali diplomatici in queste ore. 

Bonetti: "Manca visione, ho le valigie pronte"
"Le mie dimissioni comunque sono già pronte". In un'intervista a la Repubblica la ministra per la Famiglia Elena Bonetti si definisce "una scout, una matematica, una  professoressa universitaria e ho sempre pensato che la mia presenza al governo è un esempio del fatto che le istituzioni possono essere abitate dall'impegno e dalla libertà di  una cittadina" e che "se l'azione politica è in contrasto con i propri principi, smette di essere servizio per diventare semplice esercizio di potere per il potere". 

Pertanto, "in quel caso lasciare diventa necessario, come atto di coscienza" e se lo dovesse fare "sarebbe perchè lo si decide in una squadra e in una comunità, che è quella di  Iv". Tanto più se, come dice, "al governo manca una visione".  Insomma, oggi "la palla è in mano a Conte" e "il governo è in attesa di una risposta che il presidente deve dare  senza indugiare. Se non si agisce, ad andare in crisi è il Paese". "Noi - ribadisce Bonetti - abbiamo fatto proposte puntuali e attendiamo risposte di merito". Che sono, a suo  avviso, "convertirsi a un metodo di condivisione politica, che non è una concessione, ma è dovuto in democrazia". E l'orizzonte cosa offre? "Si possono immaginare tutti gli scenari  che il dibattito parlamentare offrirà. Ma a me preme la sostanza che è investire bene i 209 miliardi del Recovery perchè ipotecano il futuro dei nostri figli. Sbagliare le scelte oggi sarebbe una catastrofe per il Paese. Invece può essere una straordinaria opportunità di ripartenza" è la risposte della ministra Bonetti. 

Berlusconi: "Pronti a dare nostro il nostro contributo, discutiamo di recovery e vaccino"
Sul fronte dell'opposizione, il leader di Forza Italia - in una lettera a 'Il Giornale' - dice: "Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma vorremmo che si discutesse del piano vaccinale, in modo chiaro e trasparente, nelle sedi formali opportune". 

"Non possiamo scherzare su questo né limitarci ad annunci - sottolinea Berlusconi -. Vorremmo anche che si discutesse seriamente del Recovery Fund, la nostra sola speranza di uscire dalla crisi economica, e del modo in cui verranno destinate quelle risorse".

Salvini: "Conte stop, avanti chi merita"
Anche tra le fila dell'opposizione si registrano dei distinguo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dal profilo Facebook attacca: "Da un governo ci si aspetta che governi, che decida, che programmi, che non cambi idea ogni settimana sulla pelle dei cittadini. Servono capacità di ascolto, visione, decisioni politiche chiare, non presunzione, litigi per la poltrona e decreti notturni. #contestop e avanti chi merita".
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