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POLITICA

Articolo sul quotidiano britannico

The Guardian: Farnesina hackerata dai russi per 4 mesi quando Gentiloni era ministro degli Esteri

Fonti Farnesina: "Scongiurato accesso a informazioni più rilevanti; il sistema non è stato decriptato". Portavoce ministro Esteri russo: "Nessuna prova". Indagine aperta dalla procura di Roma per spionaggio politico-militare

Paolo Gentiloni (Corbis)
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La Farnesina sarebbe stata vittima di un attacco hacker, forse da parte della Russia, quando Paolo Gentiloni era ministro degli Esteri. A riferirlo il Guardian, citando fonti vicine alla vicenda.

Una fonte anonima ha confermato l'attacco hacker, durato per quattro mesi, precisando tuttavia che Gentiloni non ne è stato vittima anche perché "non usava la posta elettronica quando era ministro degli Esteri".

Secondo il Guardian nessuna informazione "sensibile" è stata rubata, perché il sistema "non è stato decriptato". La fonte italiana non ha voluto confermare che dietro l'attacco vi sia Mosca. Ma altre due persone credono che ci possano essere dei russi dietro l'attacco.

Della questione, aggiunge The Guardian, si sta occupando la procura della Repubblica di Roma. Il governo italiano non punta direttamente l'indice contro il Cremlino, ma ugualmente altre fonti citate dal giornale parlano esplicitamente di un coinvolgimento probabile della Russia.

Mosca: nessuna prova attacco hacker contro Farnesina
"Non ci sono fatti che provano questa affermazione": così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha commentato all'Ansa, rispondendo a una domanda su Whatsapp, la notizia pubblicata dal Guardian secondo cui la Farnesina sarebbe stata vittima di un attacco hacker, si sospetta da parte della russia, l'anno scorso per quattro mesi quando Paolo Gentiloni era ministro degli Esteri.

Farnesina: attacco hacker noto, rafforzata sicurezza
L'attacco hacker alla Farnesina nel 2016 riportato dal Guardian "è una vicenda di cui si è già a conoscenza. A seguito del primo attacco - apprende l'Ansa da fonti vicine al ministero - c'è stato subito un primo intervento 'di rafforzamento'. Ma è bene precisare ancora una volta - sottolineano le fonti - che non si è trattato di attacchi al sistema informatico criptato attraverso il quale si veicolano le informazioni più rilevanti e delicate bensì al sistema di gestione delle e-mail del personale della Farnesina e delle ambasciate".

La procura indaga per spionaggio politico-militare
Accesso abusivo a un sistema informatico, procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche, spionaggio politico e militare: sono questi per i quali la Procura di Roma ha aperto da pochi giorni un'inchiesta, al momento ancora contro ignoti, in relazione alla presunta attività di cyberspionaggio, cominciata la scorsa primavera e protrattasi per almeno 4 mesi, ai danni del sistema informatico del ministero degli Esteri. L'indagine è partita da una segnalazione del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale. Il sospetto di chi indaga è che l'azione di cyberspionaggio provenga dall'Est europeo perché il malware che è stato utilizzato avrebbe caratteristiche del tutto simili a quelli di ingegneria informatico di quell'area geografica. Secondo i primi accertamenti investigativi, il malware avrebbe infettato il sistema di gestione delle mail di uffici distaccati della Farnesina, come le ambasciate o le sedi fuori Roma di singoli funzionari. Anche se i tempi legati all'attività di hackeraggio sembrano coincidere, l'inchiesta della Procura di Roma non ha nulla a che vedere con quella che lo scorso gennaio ha portato in carcere l'ingegnere Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria, anche loro sospettati di un'attività di cyberspionaggio avviata la scorsa primavera.
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