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ITALIA

Oscurato il suo profilo Facebook

Milano, giovane aggressore aveva postato un video dell'Isis. Indaga anche l'anti-terrorismo

"Sono solo e abbandonato", le prime parole di Hosni dopo l'arresto. Botta e risposta polemico tra presidente Regione Maroni e sindaco Sala sulla marcia di solidarietà agli immigrati. Poi, attraverso l'avvocato, chiede scusa: "Mi dispiace, ero arrabbiato"

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Si chiama Tommaso Bein Yousef Hosni Ismail il ragazzo di 20 anni arrestato dopo aver accoltellato alla stazione Centrale di Milano un agente della Polfer e due militari dell'esercito impegnati nell'operazione Strade Sicure. Il giovane è di nazionalità italiana. E' nato da padre tunisino e madre italiana. Ha precedenti per droga. Era stato arrestato lo scorso dicembre proprio in Centrale per spaccio.

Indagato per terrorismo internazionale
Ismail Tommaso Hosni è indagato per terrorismo internazionale in un fascicolo aperto dai pm di Milano per fare accertamenti sul suo profilo Facebook e su un eventuale rete di relazioni. 

Su Facebook un video inneggiante all'Isis
Il 24 settembre 2016 Ismail aveva postato un video inneggiante all'Isis sul suo profilo Facebook. La traduzione dall'arabo del commento del giovane che accompagna le immagini postate è: "Il più bell'inno dell'Isis che abbia mai sentito in vita mia". Il profilo è stato oscurato: sulla pagina compare una scritta che spiega che il contenuto al momento non è disponibile. L'oscuramento del profilo potrebbe rientrare nelle indagini della Digos coordinate dalla Procura.

Tommaso appartiene a una "famiglia difficile"
Tommaso Ben Yousef Hosni Ismail apparterrebbe "a una famiglia difficile" ha detto il questore che ha spiegato come il giovane abbia raccontato di essere nato in Italia e poi di essere andato in Tunisia per tornare nel nostro Paese nel 2015. Un racconto che gli investigatori stanno verificando. "La madre vive al sud - ha spiegato il questore - e l'arrestato ha detto di avere avuto con lei pochissimi contatti negli anni".  

Al lavoro anche un pm del pool anti terrorismo
Nell'inchiesta sull'accoltellamento è al lavoro anche un pm del pool antiterrorismo guidato dal magistrato Alberto Nobili. Sono in corso accertamenti per verificare un eventuale percorso di radicalizzazione del giovane. L'accusa a suo carico è quella di tentato omicidio e verrà valutata nelle prossime ore dal gip chiamato a decidere sulla convalida della sua custodia cautelare nel carcere di San Vittore.    

Il video dell'aggressione
C'è un video che restituisce l'aggressione "cruenta" avvenuta ieri in stazione centrale a Milano. Lo dice il questore di Milano, Marcello Cardona, spiegando che il giovane "ha avuto una reazione estremamente scomposta e violenta immediatamente repressa" dagli uomini in divisa che lo hanno "bloccato e immobilizzato in soli 8 secondi", nonostante fossero feriti.

Le prime parole dopo l'arresto
"Sono solo e abbandonato". Sono queste le prime parole, da quanto si è saputo, che Ismail Tommaso Hosni avrebbe detto agli investigatori dopo l'arresto per tentato omicidio per l'accoltellamento di due militari e un agente in stazione Centrale a Milano. La Procura ha inoltrato al gip la richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere. Il giovane, invece, non avrebbe detto nulla dopo l'arresto sulle ragioni della sua reazione a coltellate nei confronti dei militari e dell'agente che lo avevano fermato per una controllo. Stando a quanto sta emergendo dall'inchiesta, il giovane nell'ultimo periodo viveva da 'nomade', in pratica, e l'ultimo suo giaciglio trovato era dentro un furgone a Quarto Oggiaro, quartiere popolare e difficile di Milano. La madre italiana, invece, vive a Foggia e lui risulta residente in Puglia. Dalle prime verifiche degli inquirenti, dal profilo Facebook di Hosni emerge che il   ragazzo potrebbe aver lavorato in passato in un McDonald's a Milano. L'ultimo post, con scritte sul "califfato" e con un video pubblicato ma che è stato rimosso, risale alla sera di due giorni fa. 

Hosni: mi spiace, ero arrabbiato 
"Mi dispiace per quello che è successo, ero arrabbiato", avrebbe detto oggi Ismail Tommaso Hosni al suo legale, l'avvocato Giuseppina Regina, che è andata a trovarlo a San Vittore. Con lo "sguardo basso", come riferito dal legale, continuava a ripetere: "Nessuno mi ha aiutato". Il difensore chiederà al gip che disponga una perizia psichiatrica.

Polemica Maroni-Sala per la manifestazione a favore dei migranti
Intanto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni ha invitato ad annullare la marcia pro immigrati "Insieme senza muri" prevista per domani. "Ho espresso, e la rinnovo, la mia solidarietà e vicinanza agli agenti che sono stati feriti e che sia opportuno, lo ripeto, annullare la marcia pro immigrazione prevista per domani a Milano, in segno di rispetto per le forze dell'ordine e per chi garantisce la nostra sicurezza ed esposto, purtroppo, come si vede, a rischi per la propria vita e per la propria incolumità" ha detto Maroni. Gli ha risposto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Vedo alcuni che chiedono l'annullamento della marcia e ripenso a quanti erano in coda per rubare un selfie con il Papa nel corso della sua visita a Milano, salvo dimenticarsi all'istante l'insegnamento del Santo Padre. Forse un po' di coerenza non guasterebbe".
 

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