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ITALIA

Il ferito è stato trasferito in elicottero a Lampedusa

Immigrazione: spari su gommone carico di migranti, un morto e un ferito

A sparare sarebbe stato - secondo il racconto dei migranti - il personale di una motovedetta libica anche se la Guardia costiera smentisce. Intanto Ue vicina ad un accordo sulla redistribuzione dei migranti. Oggi il via libera a nuova missione nel Mediterraneo. Continuano gli sbarchi: a Taranto 918 migranti da una nave militare britannica. Attesi altri 522 a Salerno su una nave tedesca 

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Un migrante è morto e un altro è rimasto gravemente ferito nel corso di una sparatoria avvenuta a largo della Libia. Le due vittime erano a bordo di un gommone carico di persone in viaggio verso l'Italia. Il ferito è stato trasferito in elicottero a Lampedusa. Indaga la polizia di Stato coordinata dal pm di Agrigento.

A sparare - secondo il racconto dei testimoni - sarebbe stato il personale di una motovedetta libica. Ma la Guardia Costiera ha negato che suoi uomini o anche militari della Marina possano aver aperto il fuoco contro un gommone di clandestini. Sulla dinamica dei fatti è al lavoro la procura di Agrigento. È stato aperto un fascicolo per omicidio e tentato omicidio contro ignoti.

Libia: "Ue deve coordinarsi con noi"
Il numero due dell'Autorità anti-immigrazione della Libia, Mohamed Abu Breida, lancia un messaggio all'Europa. L'Ue deve coordinarsi con la Libia - avrebbe detto all'agenzia Lana - perché colpire i barconi in acque libiche sarebbe una "flagrante violazione della sovranità". I paesi europei poi devono cercare di promuovere progetti economici nei paesi di origine dei flussi migratori per fornire lavoro alle popolazioni locali, ha affermato il vicecapo dell'Authority anti-migranti. La maggior parte dei clandestini che transitano nel paese, ha ricordato Breida, provengono da Somalia, Eritrea e Etiopia. La Libia ha 20 centri di detenzione per migranti illegali, ha precisato l'ufficiale smentendo informazioni circa maltrattamenti dei detenuti, i quali peraltro vengono assistiti nonostante l'Ue "non offra alla Libia alcun sostegno".

Ue verso accordo su ricollocazione 40mila migranti
Intanto continuano i negoziati per arrivare ad un accordo in Europa. I leader dei 28, secondo quanto si legge in una bozza preparata per il vertice di giovedì e venerdì, sarebbero vicini ad un'intesa per la redistribuzione in due anni di 40 mila persone da Italia e Grecia verso gli altri stati Ue. Quanto ai criteri per tale redistribuzione, questi saranno stabiliti entro la fine di luglio dal consiglio Ue. 

I 28 decideranno questa settimana la creazione di "hotspot" ovvero "strutture e zone di confine strutturate nei paesi in prima linea" per gli arrivi di migranti, "con l'attivo sostegno degli esperti nazionali e dell'Easo, del Frontex e dell'Europol per assicurare la rapida identificazione, registrazione e presa di impronte digitali dei migranti". 

Via libera a missione navale
Intanto è arrivato il primo via libera a missione nel Mediterraneo I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno approvato la prima fase della nuova operazione navale nel Mediterraneo contro le organizzazioni criminali che si occupano del traffico di migranti che cercano di arrivare in Europa. La missione, denominata EUNavfor Med, ha l'obiettivo di attaccare il modello di affari dei responsabili del traffico.

Renzi: "Serve strategia pluriennale, complessiva"
"L'Europa deve ricordare il senso della sua missione". Sul clima come sull'immigrazione, "l'Europa non può essere solo vincoli e spread, non solo parametri ma deve riscoprire la sua anima: serve una scommessa ampia che vada oltre la risposta alla paura. Serve una strategia pluriennale, complessiva" ha detto il premier Matteo Renzi.

Continuano gli sbarchi in Italia
Sono 914 i migranti sbarcati stamani al molo San Cataldo nel porto di Taranto dalla nave militare britannica "Hms Bulwark" che li ha soccorsi in mare. Si tratta di 698 uomini, 133 donne e 83 minori che dopo le procedure di identificazione saranno trasferiti, tranne alcune decine, in altre province.  Una volta sbarcati, ai migranti è stata prestata la prima assistenza da parte del Comune di Taranto, della Croce rossa, del 118 e dell'Asl. In particolare, come accaduto già in altre occasioni, il Comune fornisce viveri, acqua, indumenti e calzature, mentre il personale della Cri, del 118 e dell'Asl effettua i controlli medici disponendo eventualmente il ricovero in ospedale per i casi più critici. 
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