Coronavirus
La pandemia
Covid:in Campania da oggi obbligo mascherina all'aperto
De Luca, ripristinare comportamenti responsabili, massimo rigore. Obbligo di mascherina anche a Genova e a Foggia. Ferrarini vieta telefonino in azienda, 'fonte di contagio'
Su tutto il territorio regionale, con decorrenza dal 24 settembre 2020 e fino al 4 ottobre 2020, "fatta salva l'adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza della rilevazione quotidiana dei dati epidemiologici della regione", viene disposto l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto."Occorre - ha dichiarato De Luca - ripristinare immediatamente comportamenti responsabili, a maggior ragione con l'apertura delle scuole. Se vogliamo evitare chiusure generalizzate è necessario il massimo rigore".
Nel centro storico di Genova è obbligatoria la mascherina sempre e anche all’aperto.
A causa del diffondersi dei casi di Coronavirus, il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha stabilito con un'ordinanza l'obbligo, da domani 25 settembre, di indossare sempre la mascherina all'aperto senza vincoli di orario, e la chiusura domenicale e nei giorni festivi di due centri commerciali. Sono esclusi dall'ordinanza i bambini al di sotto dei sei anni e le persone che presentino forme di incompatibilità certificata con l'uso continuativo della mascherina.
Da domenica 27 settembre, inoltre, l'ordinanza stabilisce anche la chiusura al pubblico, nelle giornate domenicali e festive, dei centri commerciali Mongolfiera e GrandApulia. L'ordinanza, si legge nel provvedimento, "è necessaria dopo il diffondersi in maniera preoccupante dei casi positivi, testimoniati dall'elevato numero di contagi nella Rsa Unione Amici di Lourdes e dal caso di un dipendente comunale in servizio presso l'Ufficio Anagrafe comunale risultato positivo".
Ferrarini vieta telefonino in azienda, 'fonte di contagio'
Divieto di utilizzare i telefonini in azienda e l'invito a lasciarli in auto o addirittura a casa. La decisione, come riportato dalla Gazzetta di Reggio, è stata comunicata lunedì dalla Ferrarini, azienda reggiana che produce prosciutti, ai suoi dipendenti con un cartello nello stabilimento di Rivaltella (Reggio Emilia).
Un divieto legato a questioni di sicurezza sanitaria. "La scelta è dettata da motivi igienici e sanitari - spiega al Resto del Carlino la responsabile del personale dell'azienda Anna Giovanelli - e ha trovato d'accordo la maggioranza sindacale Rsu. I telefonini sono fonte di contagio. In reparto ci sono 150 persone e non è che possiamo controllarle tutte.Siamo riusciti a non avere nessun caso di Covid nemmeno durante il lockdown, non è questo il momento di abbassare la guardia.Anche se si ha il telefono in tasca, con la vibrazione, il rischio di distrarsi è alto. Da noi c'è chi lavora con dei coltelli in mano.
Nel nostro stesso stabilimento di Parma la restrizione sui telefoni c'è sempre stata". La decisione ha comunque suscitato diverse lamentele da parte dei dipendenti che hanno chiesto spiegazioni ai sindacati.Proprio dai sindacati arriverebbe una controproposta: poter usare il telefono solo durante la pausa per poi igienizzarsi le mani prima di tornare a lavorare.