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POLITICA

"Ma non lascio la politica"

Lupi annuncia le dimissioni: "Ora governo più forte". Renzi: "Scelta saggia da parte sua"

Dopo giorni di polemiche e intercettazioni seguite all'inchiesta sulle opere pubbliche della Procura di Firenze, arriva la svolta dopo un vertice a palazzo Chigi. Poi l'addio in tv

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Dopo quattro giorni di intercettazioni e pressioni, e l'ultimo decisivo vertice con Matteo Renzi, Maurizio Lupi getta la spugna. L'annuncio delle dimissioni arriva dal salotto di Porta a Porta, alla vigilia dell'informativa, in Aula alla Camera, fortemente voluta dal ministro per difendersi da accuse che considera ingiuste. "La mia decisione rafforzerà l'azione del governo", è la garanzia del ministro ciellino che toglie le castagne dal fuoco a Ncd e al Pd che subito lo ringrazia per il bel gesto.  Seguito a ruota dal presidente del Consiglio che da Bruxelles, dove è in corso il Consiglio europeo, commenta: "La scelta di Maurizio è una scelta saggia, per sè, per Ncd, per il governo".

L'assedio degli ultimi giorni
Non aveva alternative, ormai, il titolare delle Infrastrutture, finito sotto il tiro incrociato delle opposizioni, pronte a votare martedì prossimo la mozione di sfiducia. Ma soprattutto lasciato solo dal Pd e dal premier che, da giorni, gli avevano fatto capire che, nonostante non fosse indagato, la vicenda di intrecci fra politica e appalti era politicamente insostenibile per un governo che fa della lotta alla corruzione uno dei suoi vessilli. E che fra poco più di un mese si prepara a inaugurare la vetrina dell'Expo. Dopo aver tentato per alcuni giorni di difendere l'onore suo e della sua famiglia, Lupi, che esce dal ministero di Porta Pia ma "non dalla politica che è passione e non poltrone", spiega, ha deciso che il suo cammino da ministro era al capolinea. Rimarrà però esponente di spicco di Ncd.

"Non lascio la politica"
Tant'è che sarebbe già pronta per lui la poltrona di capogruppo alla Camera. "Renzi non mi ha chiesto le dimissioni" e Ncd "mi ha sostenuto", ci tiene a precisare l'esponente centrista assicurando una sua scelta personale. Ma certo, pur evitando affondi pubblici, il premier aveva fatto capire a Lupi che la vicenda non poteva chiudersi con le spiegazioni in Aula del ministro. D'altra parte ancora nuove intercettazioni parlano di telefonate di Lupi ad Ettore Incalza per "consulenze e suggerimenti" al figlio. Dunque, l'ultimo chiarimento con Renzi e la telefonata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per comunicare che "dopo l'informativa - racconta il ministro - che ho fortemente voluto in Parlamento rassegnerò le mie dimissioni".

La freddezza del Pd e del premier
L'annuncio in tv depotenzia la difesa in Aula e toglie dall'imbarazzo il Pd che, nel dibattito, avrebbe dovuto mettere agli atti la mancata difesa di un ministro del governo. Così come evita il voto di sfiducia di martedì, sul quale il Pd aveva fatto intendere che avrebbe lasciato libertà di coscienza ai deputati. "Su Lupi il Pd avrà una posizione congiunta perché la situazione, al netto di qualsiasi scelta garantista, è abbastanza insostenibile", si diceva certo Gianni Cuperlo. E anche un renziano di ferro come Roberto Giachetti parlava di un "problema di etica politica" che doveva spingere il ministro ciellino al passo indietro. Il passo indietro viene apprezzato dal Pd come "un atteggiamento ragionevole e serio - plaude il vicesegretario Lorenzo Guerini - che dimostra la sua attenzione per le istituzioni".

Alfano: "E' un uomo perbene"
Anche Alfano loda la decisione di "un uomo delle istituzioni, perbene e onesto", assicurando che "Lupi non si dimette da politico". Sull'addio di Lupi, invece, non sembra stupito Silvio Berlusconi che, a pranzo con i fedelissimi, avrebbe spiegato come fosse prevedibile che nessuno al governo l'avrebbe difeso e che il ministro ciellino "è un'altra vittima di Alfano e Renzi". A questo punto il premier dovrà decidere se tenersi l'interim alle Infrastrutture, almeno fino all'avvio dell'Expo, o nominare un nuovo ministro in grado di avviare un repulisti che porti aria più pulita in un dicastero strategico.

Lega, Fedriga: "Inaccettabili dimissioni in tv"
La Lega non sarà in aula oggi per le dimissioni del ministro Lupi. Lo dichiara il capogruppo Fedriga: "Inaccettabile abbia scelto una trasmissione televisiva e non l'aula per annunciare le dimissioni". 

Quagliariello verso un ritorno al governo
Così come è prevedibile un mini-rimpasto di governo per garantire gli equilibri con Ncd: per questo Gaetano Quagliariello è dato al ministero degli Affari regionali, lasciato libero dopo l'addio di Maria Carmela Lanzetta.
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