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POLITICA

Lavori in corso in via XX settembre

Manovra: tra tempi stretti, cuneo fiscale e lotta all'evasione. Lunedì 30 in Consiglio dei ministri

Il Governo Conte prende più tempo per mettere a punto la nota di aggiornamento al Def. Lunedì 30 settembre il documento dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri. Intanto si lavora per mantenere la previsione di spesa entro i limiti accettati da Bruxelles e si studiano misure per debellare l'evasione

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La Nota di aggiornamento al Def arriverà in Consiglio dei ministri lunedì 30 settembre. Lo riferiscono fonti di Governo al termine del vertice a Palazzo Chigi. Il termine del 27 settembre non è perentorio e si è deciso di prendere qualche giorno in più per mettere a punto il quadro macro-economico della Manovra. La scadenza però gode di grande attenzione da parte della Commissione europea, visto che l'anno scorso bocciò la previsione del governo gialloverde che voleva portare il deficit al 2,4%. Il braccio di ferro fra Roma e Bruxelles fece scendere la previsione al 2,04%. Il tetto fu rispettato e la procedura d'infrazione contro l'Italia scongiurata.  

Le novità
In audizione alla Camera per l'esame del disegno di legge di assestamento del bilancio, il vice ministro all'Economia Antonio Misiani ha confermato che il deficit  2019 dovrebbe attestarsi al 2%. Per quanto riguarda il 2020 ha annunciato un pacchetto di misure anti-evasione per reperire le risorse in manovra, tra cui l'introduzione di "incentivi per l'uso delle carte elettroniche".

Lavori in corso
A livello tecnico a Via XX settembre continuano i lavori sulla revisione della spesa e sulle ipotesi di sfoltimento delle agevolazioni fiscali. Andranno avanti fino alla definizione della manovra di bilancio, attesa in Consiglio dei ministri il 15 ottobre. I margini di manovra sono molto stretti. Le misure bandiera  degli ultimi governi non si toccano. Significa mantenere gli 80 euro di Renzi insieme a Quota 100 e al Reddito di cittadinanza voluti da Salvini e Di Maio lo scorso anno. Ora il governo vuole aggiungere il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti. Occorre trovare almeno 17 miliardi da aggiungere ai ventitrè indispensabili per bloccare l'Iva. 

I dati
Nella migliore delle ipotesi il Pil italiano il prossimo anno non dovrebbe superare lo 0,5%, con una revisione al ribasso rispetto al Def di aprile (crescita programmatica allo 0,7%) e in linea con gli istituti internazionali. Il 2019 dovrebbe chiudersi con una crescita piatta, mentre l'Istat ha ribassato il Pil 2018 dal precedente +0,9% a 0,8%. Stime che i tecnici del Mef stanno recependo nella Nota. Quanto al deficit potrebbe restare intorno al 2%, a patto di ottenere qualche deroga legata alla flessibilità Ue. Resta l'incognita del debito pubblico, dopo la revisione al rialzo da parte della Banca d'Italia dello stock 2018 al 134,8 per cento del Pil dal 132,2% stimato in precedenza. Naturalmente le stime indicate dal precedente governo ad aprile di un calo dal 132,6% del 2019 al 131,3% nel 2020 saranno disattese, sia per la revisione del dato 2018 da parte di Via Nazionale sia perché la stima includeva un piano di privatizzazioni da 18 miliardi talmente ambizioso da venire disatteso.

Lotta all'evasione
Per reperire le risorse in manovra è atteso un rafforzamento della lotta all'evasione. Tra le proposte, oltre all'incentivazione dei pagamenti tramite carta di credito, potrebbe trovare spazio il potenziamento della lotteria degli scontrini. E' stata introdotta con la manovra per il 2017 e sarà attuata dall'1 gennaio 2020.      Tra gli altri strumenti anti-evasione su cui si ragiona in queste ore c'è anche l'inserimento di alcuni tributi nella bolletta elettrica, come avviene con il canone Rai. Soluzione già ventilata dal passato governo giallo-verde.
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