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POLITICA

Mes. Pd-Iv premono su Conte: sì ai fondi europei, sono senza condizioni

Fra una settimana il Consiglio Europeo. Il Fondo salva stati divide al loro interno maggioranza e opposizione. Il Pd preme su Conte perché cambi idea. Resta il no del M5S

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Cresce la pressione del PD sul presidente del consiglio perché l'Italia accetti i 36 miliardi di euro del Mes: "Sul tavolo c'è una linea di credito fino al 2% del Pil per le spese sanitarie - ragionano - sono circa 36 miliardi, ci rifai gli ospedali italiani, metti su i Covid Hospital con quei soldi, non c'entra niente la Troika". Nicola Zingaretti lo dice chiaro: "Da governatore più che da segretario Pd dico: se esisterà l'uso senza condizionalità di avere dei miliardi per la nostra sanità io credo che dovremo prenderle queste risorse". Matteo Renzi, dal canto suo, non ha mai avuto dubbi: "Il Mes senza condizionalità va usato di corsa, piaccia o non piaccia ai populisti di maggioranza e opposizione. E vedrete che l'Italia userà tutto: Bce, Mes, Sure, Recovery Fund. Tutto", scandisce. Ed è stato soltanto ieri che Romano Prodi aveva espresso esattamente lo stesso concetto.

Ribadisce il suo sonoro no, invece, il M5S. Nel mezzo, ancora una volta, il presidente del Consiglio. Luigi Di Maio ha buon gioco nel rievocare le parole pronunciate del premier all'indomani dell'eurogruppo. "L'Italia lo ritiene uno strumento totalmente inadeguato, non ha sottoscritto alcun prestito, di cui comunque non ne ha bisogno", così aveva parlato Giuseppe Conte proprio per tranquillizzare il Movimento 5 Stelle sull'inclusione del Mes nel pacchetto di interventi europei per fronteggiare la crisi coronavirus. "Forse è arrivato il momento di un mea culpa europeo, l'austerity ha fatto tagli sulla spesa pubblica e questo ha indebolito la sanità pubblica", sostiene Di Maio. L'ex capo politico del Movimento non ha fatto accenno al fatto che i fondi anti-coronavirus del Mes non sono soggetti a condizionalità. Il no era e no resta, almeno per ora
 
Sulla questione Mes la posizione di Forza Italia si avvicina molto a quella di Renzi e del Pd. "Non dobbiamo assolutamente dire di no al Mes - dice Silvio Berlusconi - sarebbe un errore clamoroso rinunciare ad utilizzare i 36-37 miliardi che potremmo ottenere, senza condizioni, per sistemare il nostro sistema sanitario nazionale. Peraltro a un tasso di interesse inferiore a quelli di mercato". 

Matteo Salvini e Giorgia Meloni, invece, insistono con il loro no al "furto" dell'Ue. Matteo Salvini chiede che il governo e il premier si presentino in Aula, non avendo "mai" ottenuto un mandato del Parlamento. Per il leader leghista usare il Mes sarebbe "come andare dallo strozzino". Sulla stessa linea Giorgia Meloni: "Aspettiamo che Conte venga in Parlamento. I fatti dicono che il ministro Gualtieri ha dato il via libera a un documento nel quale c'è il Mes come possibilità per affrontare la crisi, mentre non ci sono gli eurobond. Chiediamo al presidente del Consiglio di disconoscere questo documento al Consiglio europeo".
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