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POLITICA

Migranti

Lamorgese: "Bisogna cambiare i decreti sicurezza"

Necessaria politica europea con un piano di ridistribuzione prima degli sbarchi. Le Ong "non possono muoversi senza coordinamento"

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di Tiziana Di Giovannandrea Ospite a 'Che Tempo Che Fa' su Rai 2, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese affronta il tema dei migranti affermando che i Decreti sicurezza vanno cambiati anche se ci sono alcune norme che si possono mantenere.

"Io penso che i Decreti sicurezza vadano cambiati perché ci sono state delle osservazioni del Presidente della Repubblica, ma ci sono altri aspetti da valutare con la maggioranza. Ci sono norme che possono servire, quelle potranno rimanere ma è un discorso complessivo che si vedrà con la maggioranza'' ha detto la titolare del Viminale.

A proposito delle Ong, Lamorgese ritiene che sia necessario interloquire con esse: "Io le ho ricevute" e "secondo me bisogna sempre interloquire con chi ha un'attività che comunque va a sovrapporsi a quelle che sono le nostre competenze. Quando loro vanno a raccogliere in mare hanno un collegamento con noi". Aggiungendo:  "Vorrei che il Codice di Condotta introdotto da Minniti (l'ex titolare del Viminale, ndr) fosse ritenuto buono e anche migliorabile. Le Ong non si possono  muovere in autonomia, senza il coordinamento delle autorità competenti. Ho chiesto un codice europeo". Inoltre, Lamorgese ha sottolineato che l'Italia non può accogliere tutti: "Occorre che ci sia una maggiore partecipazione anche da parte dei paesi europei. È pur vero che non è che l'Italia possa accogliere tutti, bisogna che ci sia una politica europea. Su questo stiamo avendo dei rapporti molto positivi con gli altri Stati". 

Sul flusso dei migranti Lamorgese ha poi spiegato che gli sbarchi sono aumentati a causa dell'instabilità della Libia: "I dati sugli sbarchi che portano ad un aumento sono dovuti alla situazione di instabilità politica in Libia. E' gente che parte utilizzando imbarcazioni insicure, con l'obiettivo di trovare una vita migliore, il fatto di rischiare di fare morire i proprie figli in mare ci deve fare pensare che la situazione in Libia e' complicata e su questo bisogna lavorare". 

Inoltre, ha sottolineato come sia necessario un piano di ridistribuzione prima di qualsiasi sbarco: "Dopo l'accordo di Malta del settembre scorso, oggi, quando abbiamo una notizia di una nave che cerca un porto sicuro, chiamiamo la commissione per provvedere alla redistribuzione dei migranti. Quando le navi stanno in prossimità delle acque diamo il porto già avendo un piano di ridistribuzione su tutti i Paesi europei".  "Comunque - ha chiarito - non abbiamo l'idea di non farli sbarcare".  

Da ultimo un'annotazione personale: "Sono onorata oggi di ricoprire questo incarico importantissimo e dalla mia metto la mia esperienza, professionalità, non avendo retro pensieri e non avendo l'idea di avere comportamenti per un consenso che non fa parte del mio progetto" ha concluso.
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