Migranti
Nave Gregoretti, Palazzo Chigi ai legali di Salvini: "Mai discusso in Cdm"
Fonti Lega: "Conte tace su Retelit e non dà le carte a Salvini. Nasconde qualcosa?"
Il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa ha inviato lo scorso 3 luglio una lettera alla difesa di Matteo Salvini con gli atti richiesti sulla vicenda Gregoretti. E' quanto l'Ansa è in grado di appurare, dopo che il leader della Lega ha lamentato la mancanza di risposte. La lettera, a quanto si apprende da fonti del Segretariato generale di Palazzo Chigi, è datata 3 luglio e firmata da Chieppa ed è indirizzata alla segreteria dell'avvocato Giulia Bongiorno. Il documento ha a oggetto le "investigazioni difensive nell'interesse dell'assistito senatore Salvini".
"Come risulta dagli atti dell'Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri, nel periodo 25 luglio-31 luglio 2019 il Consiglio dei ministri si è riunito una sola volta (in data 31 luglio) al fine di adottare i provvedimenti indicati nell'ordine del giorno, tra cui non figurava la questione relativa alla vicenda della nave Gregoretti, che non è stata oggetto di trattazione nell'ambito delle 'varie ed eventuali' nel citato Consiglio dei ministri, né dei Consiglio successivi".
E' la risposta data, a quanto si apprende, dal Segretariato generale di Palazzo Chigi agli avvocati di Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Alla lettera di risposta sarebbe stata allegata una nota degli uffici di diretta collaborazione di Conte, sulle interlocuzioni avute tra il 27 e il 31 luglio sul ricollocamento dei migranti con ministeri e organismi internazionali.
Fonti Lega: "Conte ha qualcosa da nascondere?"
"La difesa di Matteo Salvini ha chiesto tutti gli atti e i documenti aventi ad oggetto i fatti relativi al procedimento penale per la vicenda della nave Gregoretti. L'argomento era stato affrontato anche nella conferenza stampa di fine anno e il premier aveva dichiarato: 'Per quanto riguarda le ricollocazioni abbiamo sempre a livello di presidenza, anche con l'ausilio del ministero degli Esteri, lavorato noi per ricollocare e quindi consentire poi lo sbarco'". E' quanto sottolineano fonti della Lega.
"L'auspicio è che il Presidente del Consiglio non sfugga dalle proprie responsabilità, indirizzando risposte vaghe, vuote, formali ed elusive, e chiarisca al più presto documentando ciò che ha affermato a dicembre -proseguono le stesse fonti-. Se da qui al 3 ottobre non arriverà nulla, i difensori del senatore Salvini chiederanno al giudice di domandare chiarimenti al Presidente del Consiglio, che peraltro non risponde sul conflitto di interessi per il caso Retelit. Ribadiamo la domanda: c'è qualcosa da nascondere?".