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TECH

I Rapporto Anitec-Assinform

Ict, Manfredi: transizione digitale rischia di aumentare divario tra generazioni e territori

Secondo il ministro serve una strategia condivisa tra ricerca, innovazione e imprese. L'Italia ha meno ricercatori rispetto ai principali partner scientifici, tecnologici e commerciali, con un'età media più elevata di quella degli occupati, rileva lo studio  "Ricerca e Innovazione Ict in Italia"

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"Ci troviamo davanti a una situazione molto difficile, ma la pandemia ha accelerato il processo di transizione digitale" che si pensava avrebbe preso "molti anni" e dunque "non è più tempo di aspettare": così ha spiegato il ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi  alla presentazione del 'Rapporto sulla Ricerca e Innovazione Ict' organizzato da Anitec-Assinform.

Secondo il ministro, è importante arrivare a una "strategia condivisa" con mondo della ricerca, dell'innovazioni e delle imprese. Si tratta di puntare sulle competenze. ad esempio, favorendo l'assunzione di personale qualificato anche nelle Pmi, da un lato con incentivi fiscali ed economici ma dall'altro anche con una operazione culturale di 'convincimento'.

La questione non riguarda però solo le aziende. "Dobbiamo fare in modo - ha aggiunto - che chiunque nella nostra società abbia competenze digitali, anche la popolazione adulta" grazie a "formazione continua e upskilling".

"La società - ha sottolineato il ministro - ci chiede più equità, più apertura. La transizione digitale corre il rischio di aumentare il divario territoriale e generazionale mentre la sfida è utilizzarla per aumentare il livello di equità e democrazia". 

I dati del Rapporto
In Italia nel 2018 le imprese dell'Information & Communication Technology hanno investito 2,6 miliardi di euro in ricerca e innovazione, +6,4% sul 2017. Un dato in crescita ma ancora molto al di sotto sotto la media europea. Se il 2019 confermerà il trend positivo, sul 2020 si ritroveranno gli effetti della crisi sanitaria.

E' quanto emerge dal primo rapporto sulla ricerca e innovazione Ict in Italia. Un lavoro elaborato da  Anitec-.Assinfor, l'associazione per l'Ict di  Confindustria, in collaborazione con Apre, l'Agenzia per la promozione della ricerca europea. 

La presentazione si è svolta online, alla presenza del ministro dell'Università e della ricerca Gaetano Manfredi. 

Investimenti sotto livelli Ue
All'interno del settore Ict, rileva il rapporto, nel 2018, per la prima volta almeno la metà della spesa in ricerca sviluppo e innovazione è stata sostenuta dalle imprese di software e servizi IT (informatica) con una crescita netta del 10% dell'investimento. Ma i valori espressi dagli investimenti delle imprese Ict  in Italia sono ancora solo il 12% del totale dei finanziamenti internazionali e presentano valori e proporzioni inferiori (0,15% rispetto al Pil) a quelli raggiunti in Germania e nella Ue (0,21% e 0,22% rispettivamente). Lo shock economico conseguente all'emergenza Covid-19 rischia di rallentare il ricupero e di aggravare il gap con gli altri paesi guida. 

Meno ricercatori, e più anziani
Nonostante i progressi, l'Italia ha ancora un numero di ricercatori proporzionalmente inferiore a quelli dei principali partner scientifici, tecnologici e commerciali, e con un'età media più elevata di quella degli occupati.  È l'effetto di scelte passate che ha portato, fra l'altro, a una diminuzione dei finanziamenti per i dottorati di ricerca e anche un riflesso del minore ricorso, in Italia,  alle partnership pubblico-privato, più avanzate e diffuse negli altri Paesi. 

Le opportunità del Recovery
"I programmi di rilancio di cui si discute oggi, sulla base del Recovery Plan che adotterà l'Unione europea, assegnano un ruolo centrale al digitale e accentuano la priorità di rafforzare gli investimenti, puntando su una solida collaborazione tra istituzioni pubbliche e attori privati", sostiene il presidente di Anitec-Assinform Marco Gay. "Serve una strategia più ambiziosa per la ricerca, sviluppo e innovazione in Ict, che valuti costantemente obiettivi, percorsi e orienti gli incentivi alle maggiori potenzialità", ha concluso Gay.

 
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