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POLITICA

Prima riunione dopo le dimissioni di Orsoni

Inchiesta Mose, il consiglio di Venezia sospeso per le proteste del pubblico

Aggredito verbalmente il gruppo del centrosinistra. Orsoni assicura: "Non mi ricandido"

Una panoramica del Mose
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Riunione lampo per il consiglio comunale di Venezia, la prima dopo le dimissioni del sindaco Orsoni a seguito dell'inchiesta sul Mose. Numerose le proteste del pubblico, che hanno portato il consiglio a decidere di interrompere la riunione.

Urla e proteste
Appena iniziato, il consiglio è stato sospeso per le proteste esplose tra il pubblico. Un cittadino ha aggredito verbalmente in modo furibondo i gruppi del centrosinistra. Poco prima, appena concluso l'intervento di Orsoni, erano stati alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione a portare 'fuori giri' l'assemblea con urla e insulti reciproci. Tra il pubblico in sala sono presenti anche rappresentanti di Forza Nuova, con il loro leader Roberto Fiore, che in alcune occasioni hanno a loro volta inveito contro i gruppi di maggioranza di centrosinistra.

Orsoni: "Non mi ricandido"
Intanto il sindaco dimissionario assicura:  "Non ho nessuna intenzione di ricandidarmi, né con né senza il partito". Orsoni ha escluso quindi un ritorno "perché in questo momento - ha spiegato - la mia tristezza non riguarda soltanto me e la mia famiglia, ma anche il grave discredito che questa vicenda ha portato alla città".

Il consiglio resta in carica
Tuttavia, nonostante le dimissioni di Orsoni i consiglieri dell'assemblea municipale di Venezia per ora non staccano la spina al comune. Al termine della riunione dei capigruppo, sia Sebastiano Bonzio, della maggioranza, sia Sebastano Costalunga, dell'opposizione hanno riferito che per ora non si parla di dimissioni congiunte che farebbero decadere immediatamente il consiglio. 
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