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TECH

Scoppia il caso della piattaforma giapponese per la moneta virtuale

Fallita Mt.Gox, spariti 345 milioni di euro in Bitcoin

La piattaforma di cambio Mt.Gox, la seconda al mondo per volume d'affari, ha dichiarato bancarotta e ha chiesto la protezione dai creditori. Sottratti 750 mila Bitcoin ai clienti, forse per una truffa.  La corte distrettuale di Tokyo ha accolto la richiesta. Il Ceo ammette la truffa in tv e s'inchina per scusarsi

Un Atm per cambiare Bitcoin
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Mt.Gox, la piattaforma giapponese di trading di Bitcoin, sparita dal web per "disservizi tecnici" e un probabile furto, ha depositato la richiesta di bancarotta protetta per le passività nette di 6,5 miliardi di yen (47 milioni di euro).

Sono spariti 750.000 Bitcoin di clienti e 100.000 della società, forse per un attacco di hacker.  Il valore totale della perdita  ammonta a circa 473 milioni di dollari (345 milioni di euro circa).

Il Ceo s'inchina in tv
A dare l'annuncio il ceo della società, Mark Karpeles, davanti alle telecamere della tv giapponese, davanti  alle quali ha fatto un un profondo inchino durato diversi minuti in segno di rincrescimento. Karpeles, che su LinkedIn si dichiara sviluppatore di software, è nato in Francia il 1 giugno 1985.

Parlando in giapponese presso il tribunale di Tokyo, Karpeles si è scusato per aver causato problemi a molte persone. A causare la sparizione del capitale virtuale, ha ammesso, è stata una debolezza strutturale del sistema di sicurezza di Mt. Gox.

Patrimonio immenso
L'agenzia giapponese Kyodo News ha quantificato in 6,5 miliardi di yen (65 milioni di dollari) i debiti contratti dalla società, ammontare che è molto superiore al suo patrimonio. La moneta virtuale bitcoin è stata creata nel 2009 come modo per facilitare le transazioni internazionali senza intermediari.
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