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POLITICA

Parma

M5S, a Parma è la giornata dei dissidenti. Pizzarotti: "Il passo indietro di Grillo è nei fatti"

Al centro i temi delle espulsioni, degli scontri all'interno del movimento, le istanze dei dissidenti. Non partecipa nessuno del direttorio che segue il diktat di Casaleggio: concentrarsi solo su Mafia Capitale.

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A Parma apre i lavori della giornata dei dissidenti del M5S il sindaco Federico Pizzarotti che subito si scaglia contro Grillo: "Il suo passo indietro è nei fatti ". Amministratori e deputati stanno raggiungendo l'hotel Villa Ducale poco fuori dal centro della citta': secondo gli organizzatori, dovrebbero essere 280 i partecipanti mentre i giornalisti che hanno fatto richiesta di assistere sono un'ottantina. Il momento centrale della giornata è il dibattito con i parlamentari giunti da Roma: dovrebbero essere 15, guidati da Giulia Sarti, Walter Rizzetto e Cristian Iannuzzi. Quest'ultimo, proprio giovedì, si è riservato la possibilità di dimettersi a breve dal gruppo cinquestelle alla Camera. Non dovrebbe esserci, invece, Massimo Artini: espulso con Paola Pinna, ma uscito malconcio da un "fuori onda" in tv mentre riceveva una telefonata di Matteo Renzi.

Lo scontro Pizzarotti-ala dura
Lo scontro con Pizzarotti è logorante. Più volte è stato suggerito a Grillo e Casaleggio di "cacciarlo fuori" ma ormai la sfida ha assunto i connotati di una guerra di trincea. "Non ho alcuna paura di essere espulso, non bisogna avere paura dei cambiamenti", ha ripetuto in questi giorni Pizzarotti. Anzi, è stato proprio l'entourage di Pizzarotti a smentire le voci della nascita di un gruppo di una quarantina di dissidenti.

Espulsioni e malumori: il "regolamento di conti" dei dissidenti
Dopo due anni di critiche, attacchi, precisazioni e minacce di espulsioni dal M5S, il D day è arrivato: a Parma si celebra il "regolamento di conti", seppure a distanza, tra Federico Pizzarotti e i co-fondatori del M5S Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Il sindaco emiliano raduna 350 "dissidenti", tra amministratori e militanti, per una giornata di confronto sul Movimento nella quale, ovviamente, si parlerà anche degli espulsi e della gestione del M5S.

La stategia Casaleggio: fari puntati su Mafia Capitale
Il leader genovese e il guru milanese preferiscono però occuparsi d'altro accendendo i riflettori sul nuovo direttorio sperando di relegare in secondo piano l'evento emiliano. La strategia è stata definita dallo stesso Casaleggio quando ha incontrato i "magnifici cinque" chiamati a guidare i gruppi parlamentari a Roma: non si parla dei dissidenti né tantomeno di possibili espulsioni, ma ci si concentra esclusivamente sullo scandalo della corruzione a Roma. D'altronde - è il ragionamento che circola nei piani alti del M5S - l'inchiesta "Mafia Roma" e' un'opportunità di rilancio incredibile dopo la sconfitta delle amministrative. E infatti il comunicato congiunto per le dimissioni del sindaco Marino, firmato da Grillo, Casaleggio e da tutti membri del direttorio, rientra in questa logica: mostrarsi compatti e concentrati "su fatti concreti e non sulle chiacchiere dei dissidenti".

Grillo è "stanchino"
Il direttorio è destinato ad assumere sempre piu' un ruolo centrale nel M5S in stretto contatto con Milano, anche per permettere a Grillo di riposarsi Il leader è stremato (lui stesso si e' definito "stanchino" sul blog quando ha "nominato" il direttorio). Il comico genovese appare affaticato da una campagna elettorale permanente che va avanti dallo Tsunami tour del 2012 e deve programmare il tour mondiale che partirà dagli Stati Uniti. 
 
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