POLITICA
Oggi comincia il lavoro in commissione
Poletti: "Il governo difenderà il decreto lavoro dagli stravolgimenti"
Il ministro del Lavoro a Padova per l'assemblea della Lega Coop ha detto che l'impianto del dl è giusto e non "precarizza". Sul salario minimo: "Va bene discuterne ma non con lo schema del '900"
Padova
"Se qualcuno pensa di stravolgere questo decreto e togliere i fondamentali, è chiaro che il governo non potrà essere d'accordo e difenderà il provvedimento secondo le procedure parlamentari che sono previste". È questo il commento che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha dato sulle intenzioni del governo riguardo al decreto lavoro.
"L'impianto del decreto è giusto"
"Se ci sono modifiche nel dibattito parlamentare è una cosa ma uno stravolgimento non è accettabile" ha detto il ministro a Padova per l'assemblea della Lega Coop. "L'analisi sul decreto inizia ora in Commissione - ha spiegato Poletti - noi pensiamo che l'impianto sia giusto e non siamo d'accordo con chi dice che precarizza: chi parla di precarizzazione è chi l'aveva portata al 68%".
Contratti a termine e apprendistato
Per quanto riguarda i contratti a termine, Poletti ritiene che se si superano i 36 mesi sarebbe preferibile la proroga all'alternanza di cinque persone sullo stesso lavoro. Mentre sull'apprendistato il ministro ha commentato:"È un percorso a ostacoli e per questo va rivisto. Su cento apprendisti - ha sottolineato - cinquanta si dimettono così molti ragazzi non raggiungono la qualifica".
Il salario minimo
Il ministro si dice poi pronto a una discussione sul salario minimo ma non sulle basi culturali del primo '900. "Sul salario minimo - ha detto Poletti rilevando che il tema è condiviso con il Tesoro - vogliamo una discussione ma si deve riflettere su come il lavoro è cambiato. Non possiamo però discutere - ha sottolineato il ministro - secondo lo schema classico del conflitto e contrasto che andava bene ad inizio '900".
Il programma Garanzia Giovani
Il ministro ha poi annunciato la partenza dal 1 maggio del progetto Garanzia Giovani sul lavoro. Questo programma, per Poletti, "è una novità perché per la prima volta ci si prende carico dei ragazzi che finiscono o interrompono gli studi e non trovano occupazione". Poletti ha sottolineato che si partirà dalle imprese, "così da una parte si stanno preparando regioni e uffici per l'impiego perché i giovani si iscrivano ma dall'altra facciamo una campagna di comunicazione rivolta alle imprese perché ci dicano cosa vogliono fare nel progetto Garanzia Giovani".
Progetto per un milione di italiani
L'intento, infatti, è quello di far combaciare la domanda di occupazione e l'offerta delle imprese per una "politica attiva del lavoro perché noi non possiamo pensare solo a sussidi e politiche di reddito", ha specificato Poletti. Il ministro ha ammesso: "Non so se funzionerà, avremo tanti problemi, ma intanto partiamo e poi ci adegueremo in corso d'opera per un progetto che parla ad un milione di italiani".
"L'impianto del decreto è giusto"
"Se ci sono modifiche nel dibattito parlamentare è una cosa ma uno stravolgimento non è accettabile" ha detto il ministro a Padova per l'assemblea della Lega Coop. "L'analisi sul decreto inizia ora in Commissione - ha spiegato Poletti - noi pensiamo che l'impianto sia giusto e non siamo d'accordo con chi dice che precarizza: chi parla di precarizzazione è chi l'aveva portata al 68%".
Contratti a termine e apprendistato
Per quanto riguarda i contratti a termine, Poletti ritiene che se si superano i 36 mesi sarebbe preferibile la proroga all'alternanza di cinque persone sullo stesso lavoro. Mentre sull'apprendistato il ministro ha commentato:"È un percorso a ostacoli e per questo va rivisto. Su cento apprendisti - ha sottolineato - cinquanta si dimettono così molti ragazzi non raggiungono la qualifica".
Il salario minimo
Il ministro si dice poi pronto a una discussione sul salario minimo ma non sulle basi culturali del primo '900. "Sul salario minimo - ha detto Poletti rilevando che il tema è condiviso con il Tesoro - vogliamo una discussione ma si deve riflettere su come il lavoro è cambiato. Non possiamo però discutere - ha sottolineato il ministro - secondo lo schema classico del conflitto e contrasto che andava bene ad inizio '900".
Il programma Garanzia Giovani
Il ministro ha poi annunciato la partenza dal 1 maggio del progetto Garanzia Giovani sul lavoro. Questo programma, per Poletti, "è una novità perché per la prima volta ci si prende carico dei ragazzi che finiscono o interrompono gli studi e non trovano occupazione". Poletti ha sottolineato che si partirà dalle imprese, "così da una parte si stanno preparando regioni e uffici per l'impiego perché i giovani si iscrivano ma dall'altra facciamo una campagna di comunicazione rivolta alle imprese perché ci dicano cosa vogliono fare nel progetto Garanzia Giovani".
Progetto per un milione di italiani
L'intento, infatti, è quello di far combaciare la domanda di occupazione e l'offerta delle imprese per una "politica attiva del lavoro perché noi non possiamo pensare solo a sussidi e politiche di reddito", ha specificato Poletti. Il ministro ha ammesso: "Non so se funzionerà, avremo tanti problemi, ma intanto partiamo e poi ci adegueremo in corso d'opera per un progetto che parla ad un milione di italiani".