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Coronavirus

La lotta alla pandemia

Covid-19, studio Gb: la prima dose di vaccino riduce il rischio di contagio di due terzi

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Una singola dose del vaccino di Pfizer-BionTech o di quello di Oxfort-AstraZeneca contro il coronavirus riduce il rischio di contagio di due terzi. È quanto rilevato da uno studio britannico, condotto dall'Ufficio nazionale di statistica (Ons) e dall'università di Oxford. La ricerca è stata condotta su oltre 1,6 milioni di test realizzati su almeno 373 mila adulti nel Regno Unito fra dicembre e aprile.

Lo studio evidenzia che una dose di Pfizer o AstraZeneca protegge i più anziani e i più vulnerabili come i più giovani e in salute. Secondo quanto riferisce il Guardian, dalla ricerca è emerso che, 21 giorni dopo la prima iniezione, cioè il tempo necessario al sistema immunitario per dare una risposta considerevole, i nuovi contagi di Covid-19 sono scesi del 65%. "Il lockdown non è una soluzione percorribile" sul lungo termine e i vaccini "chiaramente saranno l'unico modo in cui avremo una possiblità di controllare sul lungo termine" la situazione, ha detto la professoressa Sarah Walker dell'università di Oxford, chief investigator della ricerca, citata dall'emittente britannica Sky News.

Esperti britannici: "Da noi la pandemia non c'è più"
La Gran Bretagna non è più nel mezzo di  una pandemia. Lo affermano gli esperti, rilevando che in base ai nuovi dati emerge che la campagna vaccinale ha ridotto fino al 90 per cento  le infezioni sintomatiche da coronavirus. Si tratta della prima  ricerca ad ampio raggio sui dati reali della campagna vaccinale che,  sottolineano gli scienziati, ha avuto un impatto decisivo sulla  circolazione del virus.

Sarah Walker, docente di Statistica medica ed epidemiologia ad Oxford  e capo degli investigatori per l'indagine su Covid-19 condotta  dall'Ufficio per le statistiche nazionali ritiene che il Regno Unito  sia "passato dalla pandemia ad una situazione endemica", nella quale  il virus sta circolando nelle comunità ad un livello basso e  ampiamente controllabile.

La nuova ricerca, che si basa sui tamponi effettuati su 373.402  persone tra il 1 dicembre dell'anno scorso e il 3 aprile, ha rilevato  che dopo una dose dei vaccini Pfizer o AstraZeneca, le infezioni  sintomatiche sono crollate del 74 per cento e quelle senza sintomi del 57 per cento. Con due dosi, le infezioni asintomatiche si sono ridotte del 70 per cento, mentre quelle con sintomi del 90 per cento.

I risultati della ricerca, della quale dà conto il Telegraph, sono stati resi noti mentre in tutto il Regno Unito si  continua ad assistere ad un calo dei contagi, scesi del 7 per cento in una settimana, nonostante la riapertura delle scuole e delle attività  commerciali. Anche i decessi, negli ultimi sette giorni, sono scesi  del 26 per cento, mentre i ricoveri ospedalieri del 19 per cento. I  nuovi dati dell'Ufficio di statistica indicano inoltre che a marzo,  per la prima volta dallo scorso ottobre, il Covid-19 non risultava più la prima causa di morte.

La professoressa Walker si dice "cautamente ottimista" che la campagna di vaccinazioni possa mantenere sotto controllo il virus. "Credo che  gli ultimi tre mesi abbiano mostrato l'effetto combinato del lockdown  e delle vaccinazioni, ma un lockdown a lungo termine non è una  soluzione praticabile, quindi i vaccini sono chiaramente l'unico modo  che abbiamo per controllare a lungo termine questa cosa". E tuttavia,  avverte, il virus rimane insidioso e "basta poco perché le cose vadano di nuovo male".

Commentando la ricerca, il ministro della Salute Matt Hancock ha  sottolineato che "i vaccini funzionano" e i nuovi dati "sono  un'ulteriore prova che sia i vaccini Pfizer che AstraZeneca stanno  avendo un impatto significativo nella riduzione delle infezioni in  tutto il Regno Unito".

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