Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/protezione-civile-conte-a-cerimonia-ringraziamento-8681e904-da71-4e26-9fa7-3eafc9d2e9a7.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Emergenza Covid-19

Conte: "Italia ha dato grande prova di sé. Virus ancora con noi, continuare a rispettare le regole"

Presenti alla cerimonia di ringraziamento dei medici e degli infermieri della task force della Protezione Civile anche i ministri Speranza e Boccia che ricorda: "Il virus è ancora tra noi, assembramenti schiaffo a morti". Sono stati ricordati gli operatori sanitari che hanno perso la vita sul lavoro, a servizio dei cittadini: 163 medici e 40 infermieri

Condividi
"L'Italia ha dato grande prova di sé, quando tutto era inaspettato. L'hanno data i singoli cittadini, quando solo con la solidarietà potevamo uscirne". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, partecipando alla cerimonia di ringraziamento dei medici e degli infermieri della task force della Protezione Civile. Il premier ha poi ricordato come tutta la comunità nazionale ha tratto "conforto e motivo di fiducia" dal coraggio dimostrato dai medici e dagli infermieri che hanno risposto all'appello della Protezione Civile per aiutare le zone più colpite dal coronavirus.

"Non vi chiamo eroi, come avete chiesto, ma siete grandi professionisti con un grande cuore. Se oggi siamo qui a parlarci è perché ci siete stati anche voi, grandi professionisti con un grande cuore - ha continuato - Abbiamo apprezzato tantissimo il vostro coraggio. Abbiamo capito che c'era una resilienza, una coraggio, una volontà di non lasciarsi sopraffare da un nemico invisibile". Poi il premier ha ribadito: 'Siamo usciti dalla fase acuta, il virus corre ancora con noi: dobbiamo continuare a rispettare le regole anche se abbiamo riaperto quasi tutte le attività. Ricordo sempre la triste contabilità dei morti. Non sono numeri, non dobbiamo dimenticarli. Sono genitori, padri, madri, parenti, conoscenti". 

Conte poi annuncia: "Ne ho parlato con il Presidente della Repubblica: per quest'anno non c'è la possibilità di riconoscere delle onorificenze dell'Ordine al merito della Repubblica. Abbiamo rinviato la cerimonia al 27 dicembre e abbiamo chiesto ai prefetti di segnalare le persone che si sono particolarmente distinte". 


Borrelli: "Occasione per trasmettere loro la gratitudine di tutto il Paese"
"Si sono messi a disposizione con generosità, oggi è l’occasione per trasmettere loro la gratitudine di tutto il Paese. Abbiamo alle spalle un momento di grande difficoltà e abbiamo di fronte un periodo dove dovremo avere grande attenzione". A spiegarlo è stato Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, aprendo la cerimonia.

"Dobbiamo continuare a fare attenzione e dobbiamo garantire il massimo impegno per contrastare la diffusione del virus - sottolinea Borrelli - La risposta che abbiamo avuto" dal personale sanitario "è stata eccezionale, incredibile ed enorme come il grande cuore degli italiani. E sono tanti coloro che non hanno potuto partecipare. Avete dimostrato che le emergenze si superano con l'impegno di tutti". Borrelli ha poi aggiunto: "Un ruolo fondamentale ha avuto il volontariato di protezione civile, oltre 150 mila i volontari impegnati nella fase di emergenza, la Protezione civile è fatta da tutti noi". Con il premier Conte sono presenti alla cerimonia, il ministro della Salute, Roberto Speranza e il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia e  il commissario straordinario  per l'emergenza, Domenico Arcuri. Quest'ultimo ha detto che 'Italia si è dimostrata essere un Paese "straordinario, in questi tre mesi, abbiamo fatto un lavoro straordinario, abbiamo raggiunto i grandi Paesi del mondo che riescono a fare i tamponi, abbiamo distribuito 512 milioni di mascherine". Poi sono stati ricordati gli operatori sanitari che hanno perso la vita sul lavoro, a servizio dei cittadini: 163 medici e 40 infermieri. 

Speranza: "Giorni peggiori nostra vita"
"Sono stati i giorni più difficili della nostra vita". Così il ministro della Sanità, Roberto Speranza, durante il discorso di ringraziamento a medici e infermieri impegnati nelle task force sanitarie durante il coronavirus. "A ciascuno di noi vengono ancora i brividi quando pensiamo a quei momenti - ha detto -. Era un'onda tremenda e le istituzioni repubblicane hanno retto grazie anche al  vostro impegno". Il Ministro ha proseguito: "Penso che i medici e gli infermieri ci hanno dato questo straordinario messaggio. Gli siamo grati. Ma oggi vi chiedo una ultima cosa: quella di aiutarci a coltivare la memoria. Io vivo con una certa ansia queste giornate, ho la percezione che un pezzo di Paese pensi che la battaglia sia giù vinta, invece siamo ancora dentro a questa battaglia. Siamo messi meglio perché le misure che abbiamo disposto ci hanno aiutato a piegare la curva dal lato giusto, ma ancora la partita è in campo. Quindi guai a pensare che sia già finita".

Speranza conclude: "Noi dobbiamo investire sul Servizio sanitario nazionale e sugli uomini che ne fanno parte. Sono cose che abbiamo iniziato a fare, e in primis il presidente del Consiglio ha  dimostrato essere una priorità assoluta" in questi mesi. "E voi - ha detto Speranza a medici e infermieri - dovrete con noi svolgere e vincere questa battaglia. Con medici e infermieri messi fino in  fondo nelle condizioni di essere al servizio dei cittadini io credo che il Ssn possa essere davvero più forte".

Boccia: "Virus ancora tra noi, assembramenti schiaffo a morti"
"Il covid è ancora tra noi, non bisogna abbassare la guardia e gli assembramenti che vediamo in questi giorni sono uno schiaffo per tutti noi, per i medici e per i 34mila italiani che non ci sono più. Fin quando il ministro Speranza non ci dirà che è finita, non sarà finita". Lo dice Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie, nel corso del suo intervento alla cerimonia. 

"E' stata una grande lezione per tutti noi - continua -. Ora essere qui per dirvi grazie è una cosa che ci riempie di orgoglio. Penso che questo modello debba andare avanti e che debba essere utilizzato ogni qual volta che il Paese è in difficoltà. Speriamo di non dovervelo chiedere mai più, ma sapere che ci siete sempre ci tranquillizza in ogni regione". 
 
Condividi