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POLITICA

Crisi governo

Amendola: "Sciogliendo ora le camere rischiamo i soldi del Recovery"

"Gualtieri sta dettagliando il piano per definire tempistiche e un cronoprogramma delle opere. Per l'Italia le priorità sono tre: giustizia, pubblica amministrazione, concorrenza. Riforme che dovranno avere una corsia preferenziale in Parlamento", spiega il ministro per gli Affari europei

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"Se si andasse al voto non potrebbe essere questo governo a presentare il Recovery. Sarebbe gravissimo per il Paese e paradossale per le forze che in questo governo hanno fatto e vinto una battaglia per migliorarlo". Lo dice il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, in un'intervista al quotidiano La Stampa. "Entro fine febbraio dobbiamo completare il piano, perché da quella data e nei successivi due mesi la Commissione valuterà formalmente ciascun progetto" spiega il ministro per gli Affari europei. E aggiunge: "Tutti gli scenari a questo punto sono possibili, non perché me lo auguri, ma in situazioni come queste possono accadere cose che vanno oltre la volontà dei singoli". 

Per quando riguarda il piano il ministro ha sottolineato che dall'Ue non è arrivata "nessuna sorpresa, il ministro Roberto Gualtieri sta dettagliando il piano per definire tempistiche e un cronoprogramma delle opere. Per l'Italia le priorità sono tre: giustizia, pubblica amministrazione, concorrenza. Riforme che dovranno avere una corsia preferenziale in Parlamento. Siamo onesti, sono riforme che attendiamo tutti da tempo, le chiamerei necessità del Paese".

Anche sulle linee guida Amendola ha rilevato che non ci sono sorprese: "Non potevano che essere confermate quelle dello scorso luglio. Apprezzo molto il dibattito roboante sul Recovery e la necessità di "visione", ma a un certo punto le cose vanno calate nella realtà. Abbiamo un'opportunità storica, possiamo coglierla oppure buttarla. Non dobbiamo correre questo rischio. Siamo il Paese europeo che può avere più fondi di chiunque altro, e invece siamo dentro a un dibattito che somiglia ad un enorme autodafè. Il Paese che più di ogni altro ha premuto per l'istituzione di un debito comune si permette una crisi di governo nel momento cruciale".
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