Il piano di rilancio europeo
Next Generation Eu, Sassoli: "Gli stati membri indichino i loro piani di intervento"
"All'Unione spetterà il compito di verificarne la coerenza". Il Mes? "L'Europa non impone niente a nessuno, se l'Italia non ne avrà bisogno tali risorse le useranno altri"
"Noi vogliamo davvero uscire dalla logica del rigore ed entrare in una fase di solidarietà e questo significa che gli Stati nazionali, nella loro libertà, devono indicare le priorità su cui vogliono investire queste risorse". E' quanto afferma, in un'intervista all'Ansa, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, facendo riferimento al piano di rilancio europeo.
"All'Ue spetterà il compito di verificarne la coerenza con politiche europee che devono crescere - aggiunge -. Credo che ci sia bisogno di una forte concentrazione delle autorità nazionali nel definire bene i loro piani di intervento". Secondo Sassoli, "stiamo passando da un'Europa che poneva delle condizionalità a una Europa che coordina una coerenza nelle scelte che i governi faranno".
Il Mes? L'Europa non impone niente a nessuno
"La cosa interessante di questa stagione è che l'Europa non impone niente a nessuno", ma "mette a disposizione di tutti degli strumenti che possono essere usati, in parte se c'è necessita, ma che possono anche non essere usati" aggiunge Sassoli."La linea sanitaria del Mes offre dei prestiti praticamente a tasso zero se ci sono progetti che devono essere finanziati per la sanità pubblica" spiega, precisando che tali fondi potrebbero andare "per la ricerca, per l'acquisizione di apparecchiature, per la dotazione di strutture di base". Tuttavia, conclude, "se l'Italia non ne avrà bisogno probabilmente queste risorse saranno utilizzate da altri".