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POLITICA

Ricorsi del Codacons, Onida e Comitato per il No

Referendum, le prossime date della battaglia giudiziaria

Dopo la decisione assunta oggi dal Tribunale di Milano sul ricorso di Valerio Onida e su quello presentato da un pool di avvocati, restano ancora aperte alcune azioni giudiziarie intentate sul quesito referendario

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Dopo la decisione assunta oggi dal Tribunale di Milano sul ricorso di Valerio Onida e su quello presentato da un pool di avvocati, restano ancora aperte alcune azioni giudiziarie intentate sul quesito referendario e che puntavano a travolgerlo o a ottenere un rinvio, chiedendo che l'intera questione fosse sottoposta prima alla valutazione della Corte Costituzionale.

Il 15 novembre, infatti, è in calendario di fronte alle Sezioni unite della Cassazione l'esame di un ricorso per eccesso di giurisdizione presentato dal Codacons. Un altro ricorso del Codacons, proposto però all'Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione, e volto ad ottenere la modifica del quesito referendario, è già stato respinto il 24 ottobre.

Il 16 novembre il Tar del Lazio esaminerà un ricorso presentato dallo stesso Onida contro il quesito referendario e il decreto di indizione del referendum; e un ulteriore ricorso, la cui trattazione è stata unificata con quella di Onida, presentato da Fulco Lanchester e Mario Staderini, esponenti del Comitato per la libertà di voto e promotori del referendum per lo "spacchettamento" del quesito referendario, che però non riuscì a raccogliere tutte le firme necessarie per essere ammesso.

Il 1 dicembre è fissata la camera di consiglio della IV sezione del Consiglio di Stato per esaminare il ricorso del Comitato per il No che chiede di sospendere il referendum: oggi la richiesta cautelare per una sospensiva urgente è stata respinta con un'ordinanza monocratica del presidente; la questione sarà riaffrontata nel merito in forma collegiale da tutti i giudici della sezione. 
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