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POLITICA

"Non si genera la crescita economica, abbassando i salari"

Renzi: "La crisi è in tutta Europa. Sul lavoro cambiare le garanzie, non abolirle"

"Con la riforma del Senato i politici hanno dimostrato la propria volontà di cambiare, ora tocca a tutta la classe dirigente del Paese" dice il premier Matteo Renzi, nel suo tour nelle regioni del sud.  "Basta al clima di rassegnazione" sulla crisi economica che, sottolinea, "riguarda tutta l'area Euro". Sul lavoro: "Cambiare le garanzie, non abolirle"

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Il premier Matteo Renzi incentra il proprio tour nel mezzogiorno sull'economia e sul lavoro. "Non si genera la crescita economica tagliando i salari", sottolinea il premier in visita in  Campania, Calabria e Sicilia. "La crisi economica non riguarda solo l'Italia, ma purtroppo interessa tutta l'Europa". "L'Italia è stata salvata dall'Unione Europea? Ma de che" risponde il premier, nel giorno dell'annuncio della "frenata" della locomotiva tedesca e dell'extra deficit della Francia. E sui fondi strutturali dell'Ue: "Dobbiamo spenderli bene, perché in passato li abbiamo spesi male". La questione era stata oggetto di una lettera inviata proprio ieri da Bruxelles a Roma. Poi, Renzi caldeggia uno spirito di ottimismo per affrontare la crisi: "Basta col piagnisteo e con la rassegnazione".

Capitolo Europa
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Non c'è una situazione di crisi dell'Italia rispetto all'Eurozona che viaggia a velocità doppia: questo è accaduto in passato, ora la situazione è cambiata, l'intera Eurozona vive una fase di stagnazione", dice il premier a Reggio Calabria. "Quando chiediamo all'Europa maggiore attenzione per la crescita lo facciamo nella convinzione che questa è l'unica ricetta per uscire da questa situazione di crisi che riguarda tutta l'Eurozona e non solamente l'Italia".

"A Termini Imerese si possono costruire auto". "Sul lavoro occorre cambiare le garanzie, non abolirle": La risposta ad Alfano
"Siamo qui, perché vogliamo vincere la battaglia del lavoro al Sud". A Termini Imerese, un tempo sede di uno stabilimento Fiat, Renzi sottolinea: "Qui si può continuare a costruire automobili, perché si fanno bene, tanto che abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di un gruppo cinese". Sul tema della riforma del diritto del lavoro, il presidente del Consiglio chiarisce: "Dobbiamo cambiare le garanzie, non abolirle". Il premier lascia intendere che il tema sarà posto all'attenzione di governo e Parlamento da settembre. Un risposta indiretta al ministro dell'Interno Angelino Alfano che lo aveva invitato a "riscrivere lo Statuto dei lavoratori" e a considerare l'ipotesi di "abolire l'articolo 18" che disciplina i licenziamenti.

"La politica vuole cambiare, ora tocca alla classe dirigente"
"Con la riforma di Palazzo Madama - votata in prima lettura al Senato la settimana scorsa - i politici hanno dimostrato la propria volontà di cambiare", afferma Renzi. "Ora - continua il premier - tocca a tutta la classe dirigente del Paese, che non è fatta solo di politica".

Le visite, dalla città della Scienza alla Sicilia
Il "tour" di Matteo Renzi nel mezzogiorno parte dalla Campania, a Bagnoli, dove il premier firma l'accordo per la ricostruzione della Città della Scienza. Prosegue a Reggio Calabria, dove il premier presiede una riunione della "cabina di regia per la Calabria" ed indica come data utile per le elezioni regionali quella del 12 ottobre. Tra i temi: lotta alla criminalità e rilancio occupazionale, con particolare attenzione al porto di Gioia Tauro. Poi, in Sicilia, la prima tappa è a Gela, sede di uno dei Petrolchimici Eni. "Nelle norme dello 'sblocca Italia 'ci saranno interventi per la Sicilia, come ad esempio le infrastrutture ferroviarie Palermo-Messina-Catania ma anche Caltanissetta-Agrigento. Se riparte il Sud riparte l'Italia" - spiega premier. Poi, la tappa a Termini Imerese. Nel corso delle diverse visite, il premier viene accolto talora da applausi, talora da contestazioni e da striscioni che inneggiano soprattutto al lavoro. 

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