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POLITICA

Settimana decisiva

Pd-M5S, vigilia tesa dell'incontro sulle riforme

I democratici rispondono a Di Maio: "Formalizzate un documento e diteci che cosa pensate dei nostri 10 punti"

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Resta in forse l'incontro tra il Pd e M5S sulla legge elettorale. I democratici, spiegano fonti del partito, considerano apprezzabile l'apertura di Luigi Di Maio ma chiedono che i grillini formalizzino un documento scritto sui dieci punti posti dal Pd "altrimenti - spiegano fonti Pd - c'è il concreto rischio che l'incontro sia inutile".

Il vicepresidente della Camera Luigi di Maio è infatti tornato sulla lettera di risposta presentata dal Pd al Movimento sulla legge elettorale e, intervistato dal Corriere della Sera, apre a otto temi su dieci e riflette sull'incontro del premier Renzi con i Cinque Stelle: "Ci andremo consapevoli di essere davanti a una opportunità storica per cambiare l'Italia. Stiamo mettendo a punto e porteremo una proposta che modifica il Democratellum e sarà una svolta che non potranno rifiutare". Quanto al doppio turno e al premio di maggioranza, "non siamo contrari a prescindere".

L'estensione dei collegi? "Siamo disposti a rinunciarci, a patto che una norma più stringente escluda - eccetto per i reati d'opinione - i condannati dal Parlamento", ha detto Di Maio che si dichiara "d'accordissimo" con la richiesta del Pd di un controllo preventivo della nuova legge elettorale da parte della Consulta, "ma - continua - con i tempi e modi che hanno proposto non si può fare". Poi, dice ancora il vicepresidente, "ci sono anche altri punti che si possono affrontare. L'abolizione del Cnel, per esempio, per noi è scontata". Quanto al Senato "abbiamo appoggiato il ddl Chiti che già prevedeva quanto ci propone il Pd: una Camera che non esprime la fiducia e non vota il bilancio. Bisogna fare però una riflessione sul perché e in quali condizioni". Ma è netto sul Senato elettivo: "Non vogliamo è un Senato di nominati".
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