POLITICA
Italicum, Renzi: disponibili a modifiche ma gli altri scoprano le carte
"La Costituzione – ha spiegato il premier - non viene stravolta perché dei 47 articoli su cui interveniamo la maggioranza riguarda il Titolo V che ha fatto D'Alema e no i partigiani". Renzi ricorda che "la gran parte dei partiti costituenti erano contrari al bicameralismo paritario che fu un compromesso perché i partiti non erano d'accordo". Anche su numero dei parlamentari il premier sostiene che "il numero dei parlamentari è cresciuto, non è quello che avevano voluto i partigiani". "Non combatto contro la libertà ma contro il Cnel e gli sprechi", conclude il presidente del Consiglio.
"Ho un grande rispetto per Zagrebelsky, - ha detto ancora - ho fatto l'esame di diritto costituzionale sul suo testo ma nel merito la matematica gli si è rivoltata contro". “Checchè ne dicano i campioni del No noi abbiamo rafforzato la garanzia" per l'elezione del Capo dello Stato perchè "a Costituzione vigente dal quarto scrutinio basta la maggioranza semplice mentre noi abbiamo alzato il quorum al 60 per cento".
"I poteri del premier cambiavano con la riforma di D'Alema e di Berlusconi. Ora non c'è un potere in più per il premier anzi nell'art.83 ci sono più garanzie per il capo dello Stato e in generale più garanzie per le opposizioni e si favorisce la partecipazione popolare. Faccio un esempio contro di me: con la nuova riforma rispetto al referendum sulle trivelle si potevano raccogliere 800 mila firme e il quorum si abbassava e così il referendum sarebbe passato.