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POLITICA

Camera dei Deputati

Riforme costituzionali da oggi l'esame del provvedimento

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È iniziato alle 15 l'esame delle riforme costituzionali dopo la conclusione della discussione generale, fatta ieri, dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante il cui intervento le opposizioni sono uscite dall'Aula. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha confermato infatti l'iter del disegno di legge sul superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

I 5 Stelle saranno in aula come previsto nonostante siano "sotto choc" per la scomparsa di Gianroberto Casaleggio e nonostante molti gruppi politici abbiano invece espresso l'opportunita' di sospendere l'esame del ddl Boschi.

La Lega non parteciperà al voto finale sulle riforme. "Non saremo complici di renzi e del suo governo che usa questo testo, per altro incostituzionale, per fare passerella politica". Lo annuncia il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga anticipando la posizione del gruppo a Montecitorio sulla legge costituzionale in votazione oggi.

Parlando con i giornalisti Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, ha detto che "qualcuno ha definito queste 'schiforme' ", non riforme. "Qui - dice Brunetta - siamo di fronte a una violenza, da parte di un leader che non ha vinto le elezioni, nei confronti del Parlamento e della democrazia parlamentare".

"Sinistra Italiana interverrà in dichiarazione di voto ma non parteciperà alla votazione finale sulla riforma costituzionale. Il governo e il Partito Democratico hanno voluto riformare la Costituzione da soli e da soli voteranno questo testo", ha affermato Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio. 
"È una riforma - per Scotto - che pone un uomo solo al comando addirittura al di sopra della stessa Costituzione, che potrà disporre del Parlamento a sua immagine e somiglianza e che riduce lo spazio del pluralismo. È una riforma che segna una svolta negativa per il Paese. Ci vedremo al referendum di ottobre - conclude Scotto - quando la parola passerà ai cittadini e questo testo sarà bocciato dal voto popolare".
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