SCIENZA
Accordo per il nuovo polo scientifico a Bagnoli
La Città della Scienza come la Fenice
365 giorni dopo l'incendio che la distrusse, la Città della Scienza sta per risorgere dalle proprie ceneri. Napoli torna a sperare un po'
Napoli
Il 4 Marzo 2013 un incendio doloso distrusse la Città della Scienza, fiore all'occhiello di Bagnoli, l'ex area industriale di Napoli che ogni anno attraeva studenti, appassionati e turisti da tutto il mondo. Fu, quella, una ferita tremenda per il disastrato territorio campano.
Ma questa volta - sembra proprio vero - si è deciso di non arrendersi, ma di unire la ricostruzione della struttura a una vasta opera di risanamento ambientale. Contemporaneamente alla ricostruzione del Museo, infatti, è stata pianificata la bonifica della spiaggia e dello specchio di mare antistante.
Un anno di trattative, sfociate nell'incontro del 30 Gennaio scorso presso il ministero della Coesione territoriale: da lì è nato l'accordo di programma necessario per dare il via ai lavori di ricostruzione del Museo di Città della Scienza, firmato oggi a Roma.
I protagonisti
I soggetti principali del progetto sono la Regione Campania e il Comune di Napoli che, con la Fondazione Idis-Città della Scienza (la ONG dalla quale nacque l'iniziativa nel 1996), ricostruiranno tutta la struttura entro il 2016. Oltre al museo, sarà l'occasione per una vasta opera infrastrutturale.
I numeri della ricostruzione
La nuova Città della Scienza svilupperà una volumetria di circa 80mila cubi: 65mila per il museo e il resto per archivi e magazzini. Sono previsti anche spazi aperti da allestire su un'area di un ettaro.
I soldi
Il denaro necessario ammonta, sono numeri forniti dalla Fondazione Idis, a poco meno di 65 milioni di euro. Per ora la Fondazione ha trovato 22,5 milioni mentre da parte sua la Regione Campania ha promesso 34,2 milioni. 3 milioni dovrebbero provenire dal ministero della Ricerca Scientifica e 5 dal ministero della Coesione Territoriale.
Commemorazione e proteste
A fianco della riapertura di una tensostruttura che ospita alcune mostre di carattere e argomento scientifici - frequentate, a un anno dal rogo, da moltissime persone - l'area della Città della Scienza è stata oggi teatro di alcune manifestazioni contro l'accordo stipulato per la sua ricostruzione.
Contrari all'accordo
Il M5S napoletano minaccia il ricorso al TAR per un abuso che sarebbe stato commesso dal sindaco De Magistris. In ballo la destinazione a spiaggia pubblica del litorale che verrà bonificato, oggetto, lo scorso anno, di un referendum molto partecipato.
Di più ampio respiro la protesta del Centro Sociale Iskra, i cui membri hanno attraversato le strade del quartiere per manifestare contro l'accordo tra Ministero dell'Università e della Ricerca e Regione Campania. A loro avviso sarebbe necessario un intervento più ampio, volto a bonificare l'intera area ex-industriale di Bagnoli, anche se nessuno esprime contrarietà alla ricostruzione del polo scientifico.
Anche loro, comunque, hanno gridato: "Bonifica, salute e spiaggia per tutti", e qualcuno ha ricordato che "il 2% dei napoletani possiede un'imbarcazione, il 98% possiede un costume da bagno". Il messaggio è chiaro.
Ma questa volta - sembra proprio vero - si è deciso di non arrendersi, ma di unire la ricostruzione della struttura a una vasta opera di risanamento ambientale. Contemporaneamente alla ricostruzione del Museo, infatti, è stata pianificata la bonifica della spiaggia e dello specchio di mare antistante.
Un anno di trattative, sfociate nell'incontro del 30 Gennaio scorso presso il ministero della Coesione territoriale: da lì è nato l'accordo di programma necessario per dare il via ai lavori di ricostruzione del Museo di Città della Scienza, firmato oggi a Roma.
I protagonisti
I soggetti principali del progetto sono la Regione Campania e il Comune di Napoli che, con la Fondazione Idis-Città della Scienza (la ONG dalla quale nacque l'iniziativa nel 1996), ricostruiranno tutta la struttura entro il 2016. Oltre al museo, sarà l'occasione per una vasta opera infrastrutturale.
I numeri della ricostruzione
La nuova Città della Scienza svilupperà una volumetria di circa 80mila cubi: 65mila per il museo e il resto per archivi e magazzini. Sono previsti anche spazi aperti da allestire su un'area di un ettaro.
I soldi
Il denaro necessario ammonta, sono numeri forniti dalla Fondazione Idis, a poco meno di 65 milioni di euro. Per ora la Fondazione ha trovato 22,5 milioni mentre da parte sua la Regione Campania ha promesso 34,2 milioni. 3 milioni dovrebbero provenire dal ministero della Ricerca Scientifica e 5 dal ministero della Coesione Territoriale.
Commemorazione e proteste
A fianco della riapertura di una tensostruttura che ospita alcune mostre di carattere e argomento scientifici - frequentate, a un anno dal rogo, da moltissime persone - l'area della Città della Scienza è stata oggi teatro di alcune manifestazioni contro l'accordo stipulato per la sua ricostruzione.
Contrari all'accordo
Il M5S napoletano minaccia il ricorso al TAR per un abuso che sarebbe stato commesso dal sindaco De Magistris. In ballo la destinazione a spiaggia pubblica del litorale che verrà bonificato, oggetto, lo scorso anno, di un referendum molto partecipato.
Di più ampio respiro la protesta del Centro Sociale Iskra, i cui membri hanno attraversato le strade del quartiere per manifestare contro l'accordo tra Ministero dell'Università e della Ricerca e Regione Campania. A loro avviso sarebbe necessario un intervento più ampio, volto a bonificare l'intera area ex-industriale di Bagnoli, anche se nessuno esprime contrarietà alla ricostruzione del polo scientifico.
Anche loro, comunque, hanno gridato: "Bonifica, salute e spiaggia per tutti", e qualcuno ha ricordato che "il 2% dei napoletani possiede un'imbarcazione, il 98% possiede un costume da bagno". Il messaggio è chiaro.