Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/roma-sciopero-atac-paralisi-treni-soppressi-ae2d0069-a4eb-4ff7-8a06-9a365ce0e8a2.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Roma

Roma, odissea sciopero: gli occhi di una cronista alla rincorsa dell'ultima metro

E' una via crucis a tappe quella dei pendolari nel giorno di sciopero. E oggi è anche venerdì 17. La paralisi di metropolitane e autobus intasa in traffico e ritarda tutto, quando non costringe a temere per i lavoro o a cancellare impegni. 

Condividi
L'odissea di una Roma paralizzata dal traffico ce la racconta la nostra collega Antonella Gaetani, che via Twitter sta documentando le tappe della sua via crucis da casa al lavoro. Se normalmente per arrivare da casa alla stazione Termini impiega circa 15 minuti oggi dopo un'ora non era ancora riuscita a conquistare la banchina, polverizzando così l'enorme anticipo con cui aveva deciso di uscire per arrivare in redazione nonostante lo sciopero dei mezzi pubblici. Mentre le metro scompaiono tra ritardi e disorganizzazione e le persone si accalcano sui pochi autobus che sembrano mettere radici nel traffico ascolta (e ci racconta) le storie di chi oggi è costretto a muoversi a Roma: pendolari, studenti, turisti.



Termini ore 8:00: oltre 500 metri di ressa per arrivare alla banchina
E' lo snodo principale della città sotterranea, Termini. Qui convergono i pendolari e i turisti che a Roma arrivano con il treno, chi si muove con l'autobus e chi cambia metro. Dato che lo sciopero inizia alle 8:30, chi deve andare al lavoro si muove con largo anticipo. E cosa trova? Un muro di persone. Oltre 500 metri di fila solo per riuscire a mettere un piede sulla banchina. E aspettare. A lungo. Nella fascia protetta che precede lo sciopero i treni passano a rilento, le attese sfiorano i 10 minuti. Chi ha fretta guarda l'orologio preso dall'ansia di non arrivare mai, gli studenti sono meno tesi ma non di certo tranquilli, i turisti completamente spesati. 

Termini ore 8:20: urla e spintoni per salire sul treno
Sono gli ultimi treni, le persone lo sanno. Quindi la calca si trasforma in lotta all'ultimo centimetro per conquistare posto verso il lavoro a suon di grida, insulti e spintoni. Chi non riesce o non vuole partecipare alla folle corsa sotterranea inizia ad abbandonare la stazione, arrabbiato o sconsolato.

Termini ore 8:48: soppressi anche gli ultimi treni della fascia di garanzia
L'affermazione della voce che esce dagli altoparlanti è surreale: a causa della ressa ai due capolinea di Anagnina e Battistini - spiega metallica - le ultime metro della fascia di garanzia non sono partite. Quindi niente, non ci sono nemmeno i treni che dovevano circolare appena prima dello scioperto. La stessa voce invita ad andarsene. Una beffa che non fa ridere nessuno. 

Termini ore 9:00: l'assalto agli autobus
Mentre le informazioni dell'assistenza clienti Atac sembrano poco aggiornate, la folla di pendolari, studenti e turisti si accalca in Piazza dei Cinquecento. I romani corrono verso l'autobus che va nella direzione della loto meta, si stringono urlando e incrociano le dita. Qualcuno si dispera perchè ha capito che non ce la farà. I turisti si guardano intorno storditi dal caos e dall'incertezza. Stipati negli autobus ci sono i problemi di tutti i giorni amplificati dallo sciopero. E la cosiddetta Italia a due velocità oggi è prende proprio due direzioni diverse: c'è chi può permettersi di buttarsi su un taxi (quando lo trova) e di raggiungere il posto di lavoro spendendo anche 50 euro e chi si stringe nell'autobus sperando di poterci arrivare, al lavoro, dove in una giornata di euro ne guadagnerà sì e no 20, dice una signora che fa le pulizie, e certo non può fare altro che guardare oltre il traffico, la ressa e persino la pioggia e sperare di conservarlo, quel posto di lavoro. 
Condividi