ITALIA
Roma
Roma, odissea sciopero: gli occhi di una cronista alla rincorsa dell'ultima metro
E' una via crucis a tappe quella dei pendolari nel giorno di sciopero. E oggi è anche venerdì 17. La paralisi di metropolitane e autobus intasa in traffico e ritarda tutto, quando non costringe a temere per i lavoro o a cancellare impegni.
#sciopero trasporti #Roma. Metro Termini. In fila. E ancora deve iniziare lo sciopero @RaiNews @CaterinaDoglio pic.twitter.com/PYK20JeM9o
— Antonella Gaetani (@AntonellaGaetan) April 17, 2015
Termini ore 8:00: oltre 500 metri di ressa per arrivare alla banchina
E' lo snodo principale della città sotterranea, Termini. Qui convergono i pendolari e i turisti che a Roma arrivano con il treno, chi si muove con l'autobus e chi cambia metro. Dato che lo sciopero inizia alle 8:30, chi deve andare al lavoro si muove con largo anticipo. E cosa trova? Un muro di persone. Oltre 500 metri di fila solo per riuscire a mettere un piede sulla banchina. E aspettare. A lungo. Nella fascia protetta che precede lo sciopero i treni passano a rilento, le attese sfiorano i 10 minuti. Chi ha fretta guarda l'orologio preso dall'ansia di non arrivare mai, gli studenti sono meno tesi ma non di certo tranquilli, i turisti completamente spesati.
Termini ore 8:20: urla e spintoni per salire sul treno
Sono gli ultimi treni, le persone lo sanno. Quindi la calca si trasforma in lotta all'ultimo centimetro per conquistare posto verso il lavoro a suon di grida, insulti e spintoni. Chi non riesce o non vuole partecipare alla folle corsa sotterranea inizia ad abbandonare la stazione, arrabbiato o sconsolato.
Termini ore 8:48: soppressi anche gli ultimi treni della fascia di garanzia
L'affermazione della voce che esce dagli altoparlanti è surreale: a causa della ressa ai due capolinea di Anagnina e Battistini - spiega metallica - le ultime metro della fascia di garanzia non sono partite. Quindi niente, non ci sono nemmeno i treni che dovevano circolare appena prima dello scioperto. La stessa voce invita ad andarsene. Una beffa che non fa ridere nessuno.
Termini ore 9:00: l'assalto agli autobus
Mentre le informazioni dell'assistenza clienti Atac sembrano poco aggiornate, la folla di pendolari, studenti e turisti si accalca in Piazza dei Cinquecento. I romani corrono verso l'autobus che va nella direzione della loto meta, si stringono urlando e incrociano le dita. Qualcuno si dispera perchè ha capito che non ce la farà. I turisti si guardano intorno storditi dal caos e dall'incertezza. Stipati negli autobus ci sono i problemi di tutti i giorni amplificati dallo sciopero. E la cosiddetta Italia a due velocità oggi è prende proprio due direzioni diverse: c'è chi può permettersi di buttarsi su un taxi (quando lo trova) e di raggiungere il posto di lavoro spendendo anche 50 euro e chi si stringe nell'autobus sperando di poterci arrivare, al lavoro, dove in una giornata di euro ne guadagnerà sì e no 20, dice una signora che fa le pulizie, e certo non può fare altro che guardare oltre il traffico, la ressa e persino la pioggia e sperare di conservarlo, quel posto di lavoro.