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Coronavirus

Tra strumenti per gestire le riaperture

Coronavirus: rush finale per l'app, avrà ruolo in 'fase due'

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Rush finale per la messa a punto della app per il tracciamento. La task force chiamata a selezionare tra le 319 offerte arrivate al ministero dell'Innovazione potrebbe concludere i lavori tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima. Il che non significa che dal giorno dopo anche l'Italia avrà la sua applicazione, visto che per renderla operativa e gestire l'impatto sulla privacy potrebbe essere necessario un decreto. Non solo, la ministra Paola Pisano più volte ha spiegato che servirà una sperimentazione per testare la validità della soluzione prima di calarla su scala nazionale. A questo punto tutto fa pensare che l'app avrà un ruolo per accompagnare la 'fase due', quella di graduale riapertura.   

Ma ancora sono diversi i nodi da sciogliere, bisognerà capire chi tracciare (solo i positivi o le categorie a rischio), cosa (contatti o spostamenti) e attraverso qualche tecnologia (bluetooth, gps, dati satellitari o quelli già in possesso degli over the top). Le proposte di app sono al vaglio di un gruppo di otto persone, ma l'intero team si avvale di 74 unità. Si lavora anche alla tele-assistenza, alla stima dell'impatto economico e allo studio delle ripercussioni sociali dell'epidemia sulla base dell'analisi dei dati provenienti da Facebook, Twitter, Google, Chatbot e altri sistemi Ai-based (basati sull'intelligenza artificiale, nrd).
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